1 Novembre 2016 - 19:56

Censura fa rima con Cultura, arriva dai social una incredibile storia

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Censura fa rima con Cultura. Arriva dai social la storia incredibile di un utente che ha visto il suo profilo Facebook oscurato per qualche ora a seguito della pubblicazione di un’immagine di nudo

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Censura in Italia fa rima con Cultura. Ma per raccontare l’episodio oggetto di questo articolo dovremmo anche cercare una rima per “ignoranza” e “superficialità“, termini che ancor meglio descrivono il curioso episodio che andiamo a narrare.

L’episodio vittima della censura ha due protagonisti, uno morto nel 1610 e uno ancora in vita. Il primo è l’immenso, grandioso, geniale Michelangelo Merisi da Caravaggio, e l’altro è un suo estimatore dei giorni nostri, tale Hamilton Moura Filho Desivel, un’art promoter che vive e lavora a Milano.

Qualche giorno fa Hamilton aveva postato sul proprio profilo Facebook un dipinto di Caravaggio, “L’Amore Vincitore”, meglio conosciuto come “Amor Vincit Omnia”, un dipinto dell’inizio del 600, conservato al Museo Statale di Berlino. Nella tela si vede il dio Amore, giovinetto, che sorride sprezzante verso lo spettatore mentre con i piedi schiaccia e vince, inesorabile, le arti e la musica, rappresentate dagli oggetti sotto i suoi piedi. Il dio è nudo, con le ali e le frecce in mano, caratteristiche dell’iconografia relativa ad Eros.

Perchè la censura sarebbe dovuta intervenire nei confronti del signor Hamilton Moura Filho Desivel? Perchè il team che ogni giorno monitora i contenuti degli utenti ha ritenuto che quella fosse una immagine di nudo, e quindi ha oscurato il profilo dell’incredulo Hamilton per proteggere gli altri utenti connessi con lui dalla visione di tanta, oscena nudità.

Senza voler fare polemica, ma se fosse stata pubblicata l’immagine di questa  Venere, credete che saremmo andati incontro a censura? Nutriamo seri dubbi al riguardo. Ci vorrebbe una bella protesta contro gli intelligentoni che governano Facebook. Tutti gli utenti dovrebbero pubblicare questa immagine, in massa, così vedremo davvero se le maglie dell’ignoranza riusciranno a fermare l’arte, questa volta.

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