Clima, Biden promette un incontro all’inizio della sua presidenza
Joe Biden promette di rimediare all’assenza USA al Climate Ambition Summit e propone un nuovo appuntamento ad inizio 2021
Nella giornata in cui i Grandi Elettori si riuniscono per eleggere il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden annuncia di voler invertire le politiche ambientali tracciate da Trump. E lo fa proponendo un incontro globale sul clima, promosso dalla Casa Bianca, entro i primi 100 giorni della sua presidenza. Pesa infatti moltissimo l’assenza degli USA al Climate Ambition Summit, assenza voluta da Trump dopo la decisione di far uscire gli USA dall’Accordo di Parigi.
La prima potenza mondiale ridotta a paese senza diritto di parola, data la grave assenza ai lavori ONU propedeutici per la COP26 che si terrà nel 2021. Tra questi paesi figurano anche Russia e Brasile, a causa della mancanza di nuove politiche ritenute sufficientemente incisive dagli organizzatori. Cina e Unione Europea invece, hanno monopolizzato la scena.
Biden aveva già fatto sapere che il clima sarebbe stato un punto cardine della sua presidenza e della politica americana d’ora in avanti. “Inizierò immediatamente a lavorare con le mie controparti in tutto il mondo per fare tutto il possibile. Convocherò i leader delle principali economie per un vertice sul clima entro i miei primi 100 giorni in carica.” ha affermato Biden, come riportato dal The Guardian.
Biden rassicura sia gli industriali che gli ambientalisti, in modo da non creare divisioni nel paese e attrarre quante più persone dalla sua parte. “Faremo tutto questo sapendo che abbiamo davanti a noi un’enorme opportunità economica per creare posti di lavoro e prosperità in patria ed esportare prodotti ‘puliti’, di fabbricazione americana, in tutto il mondo.” dice al mondo dell’industria americana.
“Ascolteremo e ci impegneremo da vicino con gli attivisti, compresi i giovani, che hanno continuato a lanciare l’allarme e chiedere il cambiamento a chi è al potere.” dichiara poi Biden, rivolgendosi questa volta agli ambientalisti e alla sinistra del Partito Democratico. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte, ma senza dubbio un netto cambio di rotta rispetto all’era Trump.
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