La coalizione di centrodestra si presenterà al secondo giro delle consultazioni in gruppo. Ma dietro le quinte non tutte le tessere sono al proprio posto
Un equilibrio
solamente apparente. Il centrodestra ha ufficialmente deciso di presentarsi
in gruppo al secondo giro delle
consultazioni. Al
Quirinale,
Berlusconi,
Salvini e
Meloni saranno
uniti nel rappresentare la coalizione. Ma questa alleanza sembra solamente
apparente, e scricchiola pesantemente. Al centro dell’insicurezza, vi è il solito argomento: le
alleanze politiche. Le due anime più rappresentative della coalizione, vale a dire il leader della Lega e quello di Forza Italia, hanno opinioni
completamente differenti. Da una parte c’è chi vuole tentare la
carta populista, con il
Movimento 5 Stelle che per Salvini sta diventando più un’ossessione che altro. Dall’altra c’è chi, come Berlusconi, vuole ritentare
la carta del Nazareno, che sembra una suggestione ai limiti dell’irrealizzabile. Non tanto per i numeri, quanto per la Lega che, da padrona della coalizione, è
restia ad un accordo con i democratici. Quindi,
l’apparenza inganna. All’esterno, il centrodestra sembra la classica “famiglia felice”, d’amore e d’accordo. Mentre in realtà non tutte le tessere sono al proprio posto, e anzi sono completamente sparigliate.