19 Aprile 2018 - 12:46

Consultazioni: il segnale d’unione di un centrodestra precario

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La coalizione di centrodestra si presenterà al secondo giro delle consultazioni in gruppo. Ma dietro le quinte non tutte le tessere sono al proprio posto

Un equilibrio solamente apparente. Il centrodestra ha ufficialmente deciso di presentarsi in gruppo al secondo giro delle consultazioni. Al Quirinale, Berlusconi, Salvini e Meloni saranno uniti nel rappresentare la coalizione. Ma questa alleanza sembra solamente apparente, e scricchiola pesantemente.

Al centro dell’insicurezza, vi è il solito argomento: le alleanze politiche. Le due anime più rappresentative della coalizione, vale a dire il leader della Lega e quello di Forza Italia, hanno opinioni completamente differenti.

Da una parte c’è chi vuole tentare la carta populista, con il Movimento 5 Stelle che per Salvini sta diventando più un’ossessione che altro. Dall’altra c’è chi, come Berlusconi, vuole ritentare la carta del Nazareno, che sembra una suggestione ai limiti dell’irrealizzabile. Non tanto per i numeri, quanto per la Lega che, da padrona della coalizione, è restia ad un accordo con i democratici.

Quindi, l’apparenza inganna. All’esterno, il centrodestra sembra la classica “famiglia felice”, d’amore e d’accordo. Mentre in realtà non tutte le tessere sono al proprio posto, e anzi sono completamente sparigliate.

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