20 Marzo 2020 - 10:23

Conte messo alle strette dai Governatori: “Chiudere tutto fino a Maggio”

Le pressioni dei Governatori di ogni Regione costringono Conte a prendere una decisione: “Chiudere tutto fino a Maggio?” Oggi attesa la risposta

Le spalle di Giuseppe Conte si preparano a reggere il peso di un’altra misura che chiuderebbe ancora di più l’intera Italia. Ma è una necessità, affermano a gran voce i governatori di ogni regione, se vogliamo che l’Italia esca dalla morsa di questo virus.

Entro questa stasera dovrebbe arrivare la risposta del premier Conte. Sicuramente si inaspriranno le strette sulle attività sportive; mentre le voci di un possibile restringimento degli orari degli alimentari sembra essere accantonata. Quello che si chiede a gran voce, sopratutto dalle regioni più colpite dal coronavirus, è la chiusura di fabbriche e uffici di beni non di prima necessità.

Attilio Fontana – governatore della Lombardia – in una telefonata con Conte ha affermato: “La nostra Regione è la Wuhan d’Italia. Vanno fermate le attività produttive e il trasporto pubblico, troppa gente esce ancora di casa. Ho spiegato al premier che bisogna chiudere studi professionali e uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili, fermare i cantieri e attuare un’ulteriore limitazione delle attività commerciali”. Anche Fontana ha annunciato di volere misure ancora più rigorose in mattinata, presentandosi in conferenza stampa con il vicepresidente della Croce Rossa cinese: “Qui – è stato il rimprovero di Sun Shoupeng – non avete misure abbastanza severe. Bisogna fermare tutte le attività economiche”.

Troppe persone sono ancora in giro. Non è escluso anche che la Polizia possa arrivare a monitorare gli spostamenti dei cittadini via cellulare, come richiesto dal governatore veneto Luca Zaia. L’idea divenuta realtà in Cina, Corea e Israele è in fase di valutazione ma nel Governo ci sono perplessità. Primo per ragioni di privacy, dopo che la Lombardia ha eseguito tracciamenti tramite le compagnie telefoniche. Secondo, perché basterebbe lasciare lo smartphone e sfuggire al controllo della polizia.

Intanto i contagi sono in aumento ovunque e così i presidenti delle Regioni, forzando le proprie prerogative e senza aspettare il via libera da Roma, si chiudono sempre di più. L’esercito è in strada ufficialmente in Campania e in Sicilia. Presto i controlli si allargheranno altrove, anche perché il Viminale ha dato facoltà ai prefetti di decidere zona per zona.