Coronavirus, AIFA: Tocilizumab inefficace contro la malattia
Lo studio randomizzato volto a valutare l’efficacia del tocilizumab come terapia contro il coronavirus, ha dato i suoi risultati: è inefficace
Lo scorso marzo, AIFA ha approvato uno studio randomizzato per valutare l’efficacia del farmaco Tocilizumab come cura al coronavirus. Lo studio è stato promosso dall’Azienda Unità Sanitaria Locale-IRCCS di Reggio Emilia (Principal Investigators i professori Carlo Salvarani e Massimo Costantini) ed è stato condotto con la collaborazione di 24 centri. Si tratta del primo studio randomizzato concluso a livello internazionale su tocilizumab, interamente realizzato in Italia. I ricercatori hanno arruolato 126 pazienti affetti da polmonite da Covid-19 di recente insorgenza che richiedevano assistenza ospedaliera, ma non procedure di ventilazione meccanica invasiva o semi-invasiva.
Dopo tre mesi dall’inizio dello studio, giungono i risultati che vedono il Tocilizumab sostanzialmente inefficace nella cura del coronavirus. Infatti, il farmaco non ha indotto né un aggravamento né un peggioramento delle condizioni dei pazienti in fase non avanzata di malattia. Mentre, per quanto riguarda i pazienti di maggiore gravità, si attendono i risultati di altri studi tuttora in corso.
Dei 126 pazienti randomizzati, tre sono stati esclusi dalle analisi perché hanno ritirato il consenso. L’analisi dei 123 pazienti rimanenti ha evidenziato una percentuale simile di aggravamenti nelle prime due settimane nei pazienti randomizzati a ricevere tocilizumab e nei pazienti randomizzati a ricevere la terapia standard (28.3% vs. 27.0%). Nessuna differenza significativa è stata osservata nel numero totale di accessi alla terapia intensiva (10.0% verso il 7.9%) e nella mortalità a 30 giorni (3.3% vs. 3.2%).
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