Coronavirus, antivirali introvabili: perché Remdesivir non viene usato al sud
Sta facendo scalpore la notizia degli antivirali contro il Coronavirus introvabili al sud, ma in realtà non c’è nessuna novità e non bisogna gridare allo scandalo. Ecco perché
Da diverse ora circolano nel web diverse notizie che riguardano l’antivirale Remdesivir. Questo farmaco già da molti anni conosciuto per la suo efficacia contro il virus ebola, agli inizi della pandemia da Coronavirus è stato proposto come probabile cura. Da qui l’AIFA ha acconsentito ad un uso sperimentale e compassionevole della molecola. Ma nelle ultime ore circolano nel web diverse notizie che gridano allo scandalo: il farmaco è introvabile al sud. In realtà l’AIFA è stata sin da subito molto chiara e per questo non c’è da meravigliarsi se, dall’inizio della sperimentazione clinica, è impossibile utilizzare il farmaco in tutti i centri che ospitano pazienti affetti da Covid-19.
Fase sperimentale e non cura certa ed efficace
Dopo in primi risultati incoraggianti, l’AIFA ha consapevolmente avviato una sperimentazione per verificare se tali risultati sono stati frutto del caso o se, come si spera, il Remdesivir sia realmente una cura contro il Coronavirus. La sperimentazione, come i più avvezzi alla materia potranno ben comprendere, va fatta seguendo rigide e scrupolose regole per avere un risultato certo ed unanime. Per questo motivo, nella nota dell’AIFA che annuncia l’inizio della sperimentazione si legge testualmente: “Gli studi saranno inizialmente condotti presso l’Ospedale Sacco di Milano, il Policlinico di Pavia, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Si stanno identificando in collaborazione con AIFA altri centri in Regioni con alta incidenza dell’infezione da coronavirus per l’inclusione negli studi“.
Perché il farmaco non può essere testato ovunque?
Non si tratta di una discriminazione verso i nosocomi del sud Italia, bensì, data la crescita esponenziale di casi in altre zone della penisola, si è deciso di optare per quelle regioni che ospitano un maggior numero di casi gravi. Il motivo è molto semplice: trattandosi di una fase sperimentale, l’uso di Remdesivir può essere effettuato non solo in specifici centri, ma soprattutto in un numero ristretto di pazienti, in modo tale da poter maggiormente avere sotto controllo i risultati.
Inoltre, nella malaugurata ipotesi in cui un prolungato utilizzo del farmaco potesse portare ad effetti collaterali o interazioni con altre molecole, la somministrazione dell’antivirale verrebbe immediatamente sospesa. Uno scenario ben più spaventoso della già spaventosa pandemia, sarebbe quello causato dalla somministrare a tutti i pazienti di un farmaco che in realtà peggiora il quadro clinico. Per questo motivo, il più volte citato Remdesivir può essere utilizzato sono nel caso di cure compassionevoli per pazienti in gravi condizioni.
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