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Che il Coronavirus fosse già diffuso in Cina nell’ultimo trimestre del 2019 è cosa nota. Quello che è amerso nelle ultime ore è che a novembre 2019 il virus già circolava nel nord Italia. Un bambino di quattro anni di Milano era stato portato in ospedale a novembre dell’anno scorso. Tutti i sintomi riportati facevano presagire un possibile morbillo. Come da prassi, il tampone effettuato e risultato negativo al morbillo, era stato conservato per successivi monitoraggi epidemiologici. Questo tampone, quindi, è stato inserito nei trentanove tamponi scongelati per una ricerca dell’Università degli Studi di Milano.
Quello che è emerso dalla ricerca è che sui tamponi scongelati, uno, quello del bambino di quattro anni, è stato confermato come positivo al Coronavirus. Le parole di Tanzi e Amendola: “Ma non ci siamo fermati qui e per essere completamente sicuri che si trattasse di Sars-Cov2 abbiamo letto anche tutte le basi di una porzione del suo Rna, che corrisponde al cento per cento con quello di Wuhan“. Ed aggiunge Mario Raviglione, co-autore della ricerca: “Né verosimilmente può essere un caso di contaminazione di laboratorio. Quel laboratorio è stato chiuso a marzo e non ha mai fatto analisi di tamponi Covid“. Il tutto è quindi plausibile in base alla diffusione del virus nel capoluogo Lombardo ad inizio 2020.
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