Il Palazzetto Baviera ospiterà una mostra dedicata al Correggio ritrovato. “Sant’Agata di Senigallia” è il titolo dell’opera al centro della mostra
“Sant’Agata di Senigallia” è un quadro del
Correggio con una storia molto particolare. Infatti, il dipinto era stato probabilmente acquistato nel Settecento per una
collezione privata inglese. Successivamente, fu portato a Senigallia a fine Ottocento, da un gentiluomo inglese al medico
Angelo Zotti, come dono per avergli salvato la vita. Infine, probabilmente nel Novecento fu in possesso di
due nobili sorelle di Fano, in seguito a varie vicende ereditarie. Proprio qui
Dario Fo poté ammirarlo, nel 2004. Infatti, fu il primo ad incoraggiarne il
restauro, interpretando il volto della Santa come un ritratto di
Jeronima, consorte del Correggio. Dunque, questo eccezionale ritrovamento sarà al centro di una mostra organizzata a
Palazzetto Baviera,
Senigallia,
dal 15 marzo al 2 settembre. Il palazzetto è stato aperto dopo una piccola restaurazione ed è il simbolo della storia della città. La mostra è stata realizzata grazie all’Associazione
Amici del Correggio e all’impegno del professor
Claudio Paolinelli, che l’ha portata all’attenzione del Comune di Senigallia, dell’amministrazione comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. In particolare, il dipinto mostra il volto della martire
Sant’Agata, patrona di Catania. Infatti, la Santa è ritratta dal
Correggio proprio in un momento di contemplazione dei simboli del martirio. Inoltre, studiandone l’ambientazione e l’abbigliamento, l’opera potrebbe essere collocata intorno al
1520. La tavola, dunque, si pone nel pieno della
maturità del pittore. Infatti, può essere addirittura considerata come una sorta di prima prova per capolavori come l’
Adorazione degli
Uffizi o lo
Sposalizio mistico di Santa Caterina del Louvre. Molti sono infatti i ritratti femminili dell’artista che presentano tratti simili a quelli di
Sant’Agata.