31 Ottobre 2020 - 13:02

Covid: nulla di deciso sulle scuole, Azzolina punta sull’apertura

covid mascherine

Covid: nulla di deciso sulla questione scuola. Pareri discordanti al vertice convocato dal Governo. Resta margine di manovra per le Regioni

Dopo quasi due ore, il vertice convocato dal premier Giuseppe Conte si è concluso con nulla di fatto. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, continua per la sua strada e spinge per l’apertura delle scuole in tempo Covid. A difendere “timidamente” la posizione della ministra, Dario Franceschini del Partito Democratico. Presenti anche il ministro Alfonso Bonafede del M5S e la ministra Teresa Bellanova di Italia Viva.

I pareri

Di poco supporto Franceschini che, in qualità di supporter della Azzolina, non si è sentito pienamente a suo agio ad affermare che la scuola deve essere l’ultima a chiudere. Ad essere d’accordo con la ministra Azzolina, invece, Teresa Bellanova di Italia Viva, che lascia per un istante i vecchi rancori a supporto dell’apertura.

Le regioni

Insomma, niente di fatto. Il nuovo appuntamento è previsto per domani e probabilmente si affronterà anche il tema spinoso delle ordinanze regionali. Sul tema scuola, infatti, le regioni hanno deciso autonomamente sulla possibilità di una chiusura localizzata, legittimati dai DPCM che permettono di “rinforzare” le misure previste dai decreti anti-Covid. Il Governo così lascia ampio spazio di manovra alle Regioni, con la possibilità di optare per la didattica a distanza come già avvenuto in Lombardia, Umbria, Piemonte e Sicilia.

Provarle tutte

L’ex sottosegretario all’Istruzione e capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, Gabriele Toccafondi, sottolinea l’importanza di una tale decisione e invita alla riflessione: “Non si chiude la scuola con un tratto di penna o un’ordinanza. La scuola non è semplicemente un ufficio pubblico, una funzione pubblica, un compito da fare. La scuola è un percorso educativo fatto di rapporti umani. Prima di chiuderla bisogna veramente provarle tutte, ma proprio tutte.”

I dati

Poca chiarezza, invece, sui dati forniti negli ultimi tempi della crisi da Covid. La ministra Azzolina ha tenuto, infatti, a precisare il basso grado di contagio riscontrato nelle scuole italiane. Attualmente, fa sapere l’Istituto superiore di Sanità, l’ambito scolastico rappresenta il 3,8% dei contagi da Covid. Lo dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità. Maggiore collaborazione e chiarezza, questi i punti su cui spinge il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: “La curva che noi oggi abbiamo di crescita è analoga a quella della popolazione generale, ma è altrettanto vero che stiamo collaborando strettamente con il ministero dell’Istruzione per analizzare i dati e per poter fornire un’analisi un po’ più dettagliata che uscirà nelle prossime giornate anche per manifestare la massima attenzione e per fare in modo di tutelare da una parte il funzionamento della scuola e dall’altra la salute di tutta la popolazione.”