In Italia sempre meno persone decidono di celebrare il proprio matrimonio anche in chiesa: una “crisi” alla quale la Lega intende far fronte attraverso un cospicuo incentivo economico. Una proposta di legge che si propone, così, di contribuire alle ingenti spese che un matrimonio religioso comporta, dagli ornamenti, agli abiti degli sposi, fino ad arrivare alla ristorazione.
Un’idea immediatamente ridimensionata e rivalutata: “La proposta di legge a mia prima firma per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, – spiega il primo firmatario Domenico Furgiuele – durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no“.
Un vero e proprio dietrofront a risposte della numerose critiche già piovute sulla proposta di legge della Lega. Tra le prerogative per l’accesso ai fondi, non solo il matrimonio all’interno di una chiesa: i 20mila euro previsti saranno concessi solo in caso di sposi con cittadinanza italiana da almeno 10 anni e reddito annuo da massimo 11.500 euro a persona.
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