Crisi Real Madrid, la ricetta dell'(in)successo dei Blancos

Il Real Madrid sta vivendo un periodo di crisi nera. I Blancos si trovano all 4° posto, a 10 punti dalla vetta: a cosa va ricondotto l’insuccesso della squadra del patron Perez ?

Dieci vittorie, 6 sconfitte e 3 pareggi: lo score sembra ricondicubile ad una discreta squadra, invece stiamo parlando proprio del Real Madrid. Proprio quella squadra che ha dominato l’intera scena calcistica europea negli utlimi anni, portando a casa 4 Champions League negli ultimi 5 anni (di cui 3 di fila).

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La strada per il successo sembrava ancora lunga da percorrere, invece quest’anno qualcosa deve essere andata per il verso sbagliato. Con Lopetegui sulla panchina, il Real ha avuto un crollo fisico, ma soprattutto emotivo. La squadra, orfana anche di un campione del calibro di CR7, ha portato a casa risultati e prestazioni deludenti. Nessuno dei giocatori in rosa ha raggiunto ancora la doppia cifra in campionato (Benzema 7 gol, Bale 4 gol), e tutt’ora nessuno ha avuto il coraggio di raccogliere l’eredità lasciata dal portoghese. Ma a cosa va ricondotta questa caduta di stile dei Blancos ?

L’eredità di Zidane e la chance mancata di Lopetegui

Partiamo proprio dalla fine, o meglio dalla fine di un’era nella quale Zinedine Zidane aveva assunto un ruolo fondamentale divenendo un vero e proprio Dio all’interno degli spogliatoi. Un calciatore dalle caratteristiche tecniche insuperabili che, durante la sua avventura in terra madrilena, ha saputo trasmettere alla squadra una cattiveria agonistica tale da portare alla conquista di ben 3 Champions. Quella di un tecnico all’altezza della situazione, o meglio della rosa, è il regalo migliore che Floretino Perez potesse fare ai milioni di tifosi madrileni sparsi per il mondo. Perchè molti si soffermano solamente sull’aspetto tecnico di una squadra, e quasi nessuno pensa ad accapparrarsi una figura che opera da “mental coach” e da motivatore. Far quadrare uno spogliatoio in cui sono presenti elementi dal forte carattere come Ronaldo, Isco, Marcelo, Ramos ecc… è cosa da non poco. Ed è stata proprio questa la forza di Zidane.

La squadra sembrava ormai diretta verso la riconferma, fino a quando lo stesso Zidane non decise di rinunciare alla panchina il 31 maggio scorso. Per sostituire il tecnico fu scelto Julen Lopetegui, ex allenatore della Spagna. Il cambio di panchina creò molto scalpore nel mondo del calcio, perchè lo stesso Lopetegui firmò con i madrileni poco prima dell’inizio del Mondiale.

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Le premesse non lasciavano ben presagire, ed infatti il Real fece registrare uno dei peggiori esordi di sempre. L’avventura del tecnico spagnolo cominciò nel peggiore dei modi; il Real infatti perse la Supercoppa con i rivali dell’Atletico Madrid. Dopo aver fatto registrare dei clamorosi insuccessi, arrivò il giorno del “Clasico“, uno degli incontri più attesi di sempre. Il Real doveva fare i conti con il Barcellona di un Messi ritrovato e, considerato l’inizio di stagione, la partita sembrava direttta in un senso unico. Il 28 ottobre è una data che i tifosi madrileni ricorderanno a lungo, perchè proprio quel giorno il Barcellona rifilò la “manita” al Real (match terminato 5-1). A seguito della disfatta al Camp Nou Lopetegui venne esonerato, ed al suo posto venne ingaggiato Santiago Solari.

Dopo aver toccato il fondo non si può far altro che risalire. Un netto cambio di panchina ha per un certo senso risollevato il morale al Real Madrid; da quel deludente e frustrante nono posto è infatti ricominciata una lenta e difficile risalita.

Con Solari, adesso, il Real può fare affidamento su un altro grande ex proprio come Zidane. E perchè mai abbandonare il sogno Champions, vista la statistica rasserenante che accomuna il trofeo e gli allenatori che hanno vestito quella maglia.

L’addio di Ronaldo

Come abbiamo già ampiamente spiegato, il fattore psicologco ha sicuramente inciso molto su questa crisi dei Blancos. Oltre a perdere uno dei migliori allenatori in circolazione, poi, dobbiamo aggiungere l’addio di colui che è considerato da molti il più forte giocatore del mondo: Cristiano Ronaldo. Perdere una grande personalità come CR7, infatti, ha lasciato l’intero ambiente in totale confusione. Autore di 311 gol in 292 partite disputate con la maglia del Real, Ronaldo ha mandato per anni in estasi migliaia di tifosi, illuminando i match con giocate degne di essere viste e riviste.

Vincitore di ben 5 Palloni d’Oro, Ronaldo è stato da sempre il grande protagonista delle scalate del Real Madrid, e vederlo approdare alla Juventus durante la sessione estiva di mercato non ha certo giovato a quelli che possiamo definire ex compagni di squadra.

Gareth Bale avrebbe potuto sorreggere la pesantissima eredità lasciata dal portoghese. L’attaccante gallese però, con soli 4 gol segnati, sta deludendo le aspettative e soprattutto le attese, visto e considerato che rimane ad oggi uno degli acquisti più cari di sempre.

Adesso che il Real è orfano di CR7, quale potrebbe essere un giocatore chiave per potere puntare di nuovo ad affermarsi come migliore squadra al mondo ? Magari un giorno potremmo vedere Kylian Mbappè indossare la tanto ambita “camiseta blanca”. L’attaccante francese, infatti, ricorda molto Ronaldo sia per le movenze sia per le grandi giocate. Oppure potrebbero realizzarsi le tante voci che vogliono Hazard nella squdra capitale. Per scoprirlo, però, non possiamo far altro che rimanere incollati alle trattative di calciomercato !

 

 

 

 

Redazione ZON

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