7 Agosto 2020 - 11:42

Cupola di Brunelleschi: 600 anni di maestosità e perfezione

Cupola di Brunelleschi

La Cupola di Brunelleschi compie 600 anni. Un gioiello di perfezione architettonica, capace di resistere ai segni del tempo. Ancora oggi incanta con la sua maestosità

La Cupola di Brunelleschi si erge alta, imponente su Firenze. La cupola del Duomo del capoluogo toscano oggi compie ben 600 anni. Un capolavoro di cui il nostro paese può andar fiero e che ancora oggi attrae turisti da ogni parte del mondo e fa restare a bocca aperta gli italiani stessi.

Un connubio tra arte e ingegneria

Si tratta di una struttura nata da un connubio artistico e ingegneristico, capace di resistere ai segni del tempo e alle aggressioni meteorologiche. Filippo Brunelleschi, scelse per la cupola una forma a sesto acuto, “più magnifica e gonfiante”, dato che le dimensioni non permettevano una forma semisferica. Non solo, scelse per le due cupole una divisione a otto spicchi. Era il 1420 quando furono avviati i lavori.

Fu lo stesso Brunelleschi a presentare il progetto della Cupola a un concorso indetto dall’Opera di Santa Maria del Fiore due anni prima. Ci vorranno ben 14 anni per ultimare i lavori, il cantiere si completerà infatti nel 1434 e il 25 marzo del 1436, la cattedrale di Firenze, dedicata alla Vergine Maria, viene consacrata da Papa Eugenio IV.

Il segreto di una perfetta conservazione

Come può una struttura resistere così a lungo? E risultare come se di anni ne avesse sei e non seicento? Tutto merito del genio del Brunelleschi. L’architetto decise infatti di voltare la struttura senza armature, grazie all’uso di una doppia volta con intercapedine. La struttura intercapedine, spessa oltre due metri, giocava così una funzione strutturale essendo autoportante, rendendo quella esterna solo di copertura.

Altra caratteristica interessante della Cupola di Brunelleschi è la tecnica muraria adoperata. Un’alternanza tra pietra e mattoni secondo una logica a spirale già usata in edifici orientali e che per la prima volta venne impiegata in territorio toscano. Anche questa scelta, ha decisamente contribuito a garantire il perfetto stato di conservazione dell’opera.

La storia della lanterna e della palla caduta

Svetta sulla Cupola del Brunelleschi, la lanterna con copertura a cono, di poco più giovane rispetto alla volta. Fu realizzata dopo la morte dell’artista (1446) su suo disegno preparatorio. In cima alla lanterna brilla una palla di rame dorato con la croce (contenente reliquie sacre) opera di Andrea del Verrocchio. La struttura più volte verrà colpita da fulmini nel corso del tempo fino al gennaio del 1601 anno in cui cadde portando con sé parte della lanterna e della Cupola.

L’anno successivo venne ricollocata dietro opera di restauro e ancora oggi è possibile vedere il punto esatto in cui la palla toccò il suolo, poiché i fiorentini vi posero un mattone di marmo bianco a memoria dell’accaduto.

Degno di nota non è soltanto l’esterno, ma anche l’interno stesso della Cupola di Brunelleschi, riccamente affrescato. I dipinti sono opera di Giorgio Vasari e Federico Zuccari che tra il 1572 e il 1579 realizzarono un maestoso “Giudizio Universale”.

Esempio di estro, di ricercatezza e di guizzo geniale. La Cupola di Brunelleschi è un tesoro prezioso del nostro patrimonio artistico e nel giorno del suo seicentesimo compleanno regala ancora a curiosi ed estimatori, motivi encomiabili di approfondimento ed attimi di meraviglia.