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The Cure: tre date italiane nel 2016

Non si vedevano in Italia dal 2012, ma stanno per tornare: nel 2016 tre date dei The Cure in Italia

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È stato presentato oggi il programma del tour europeo della band di Robert Smith che vedrà The Cure attraversare l’Europa in lungo e in largo, presentando il repertorio messo insieme in ben trentasette anni di carriera, senza lesinare brani presi dai lati B dei singoli, dai remix e  rarità varie.

The Cure è un gruppo musicale post-punk inglese, i cui esordi risalgono al 1976, in piena esplosione new wave . La band, la cui formazione è variata più o meno regolarmente nel corso degli anni, comprendendo da un minimo di due fino ad un massimo di sei membri, ha raggiunto l’apice del successo tra la metà e la fine degli anni ottanta (soprattutto con i singoli Close to Me e Lullaby).

La band, che vedrà  Robert Smith, (il cantante, chitarrista, autore dei testi efondatore del gruppo) accompagnato da Simon Gallup al basso, Jason Cooper alla batteria, Roger O’Donnell alle tastiere e Reeves Gabrels alle chitarre insieme allo stesso frontman, tornerà per la prima volta in Italia (da cui la band manca dal 2012, se si guarda ai palasport addirittura dal 2008) con ben tre date:

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– Il 29 ottobre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna);
– Il 30 ottobre al Palalottomatica di Roma;
– Il 1° novembre al Forum di Assago (Milano).

I biglietti variano dai 45 ai 75 Euro, escula la prevendita, e saranno in vendita da domani, 24 novembre.

Con il crescere del loro repertorio, negli anni recenti i Cure si sono contraddisti come uno dei gruppi che produce concerti di durate maggiori, nel panorama internazionale, insieme a Bruce Springsteen.

Fin dagli anni 2000 le loro date arrivano regoralmente a durare tre ore, fino a un record di 50 canzoni in 4 ore e 16 minuti in un concerto a Città del Messico (il 21 aprile 2013).

Nel 2014, in occasione di un paio di date alla Royal Albert Hall di Londra, proprio la durata ritenuta eccessiva del loro concerto ha prodotto un diverbio on-line tra Robert Smith e la giornalista del The Guardian che l’ha recensito.

Sul palco il gruppo non si serve di turnisti, anche se per alcune canzoni vengono utilizzate delle backing track di accompagnamento.

Oltre all’Italia il tour dei The Cure, una delle band rock più apprezzate al mondo, capostipiti del genere dark, toccherà altri sedici paesi europei, con ben trenta concerti, per una operazione live che sicuramente si candida a essere tra le più importanti del 2016.

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Redazione ZON

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