Dall’Austria al Regno Unito: in Europa scatta la stretta no vax
L’Austria annuncia un nuovo lockdown per i no vax, mentre Bobo Ramelow, presidente della Turingia minaccia di non curare i non immunizzati
L’Europa decide di alzare l’asticella in merito alle vaccinazioni e lo fa prendendo strade alternative. In tal senso, a chiudere per prima le porte ai no vax è l’Austria, che da lunedì 8 novembre imporrà il primo lockdown per i non vaccinati. Ai no vax sarà così proibito frequentare ristoranti, bar, hotel, praticare sport o partecipare ad eventi culturali: ‘Quando saliamo in macchina ci mettiamo la cintura di sicurezza, il vaccino anti-Covid è la nostra cintura‘, ha dichiarato il cancelliere Alexander Schallenberg.
La Germania punta sulla terza dose
La Germania annuncia la terza dose per tutti a sei mesi dalla seconda, in vista della quarta ondata che in questi giorni sta mettendo alle strette la capitale. La nuova impennata dei contagi ha così spinto ad attuare una linea più severe contro i no vax e a proseguire con una fitta campagna di prevenzione contro il Covid.
Turingia: nessuna cura per i no vax
Ancora più dura è la linea adottata da Bobo Ramelow, presidente della Turingia, che minaccia di non curare quanti decideranno di non procedere con la somministrazione del vaccino, soprattutto nel caso dovesse aumentare la pressione sulle strutture sanitarie. In tal caso, da lunedì la Sassonia potrebbe diventare il primo Land tedesco a limitare l’accesso a ristoranti, bar ed eventi culturali ai soli vaccinati.
Malta in testa
Anche Malta, con il 94% di vaccinazioni completate, non allenta la presa e annuncia che le terze dosi saranno ‘gradualmente estese a tutte le persone sopra i 12 anni‘.
La frenata dei contagi in UK
La stretta morsa del Regno Unito sembrerebbe aver contribuito a una notevole frenata dei contagi, con ben 9 milioni di somministrazioni, un indice Rt al di sotto della soglia di rischio di 1 e poche pressione da parte di no vax.
La Francia e la durata del Green Pass
Sul tema green pass il Parlamento francese decide di adottare il progetto di legge chiamato ‘vigilanza sanitaria’ che consentirebbe di ricorrere al certificato verde fino al 31 luglio. In merito alle scadenze della certificazione, infatti, le notizie sarebbero ancora incerte e anche Bruxelles conferma: ‘Non è stata stabilita una scadenza per i certificati vaccinali‘, tuttavia, fa sapere la Commissione ‘gli Stati membri possono fissare regole‘ sulla validità del green pass, nonostante sia ‘ancora troppo presto’.
I contagi in Europa orientale e nei Balcani
Ancora alto i livello di contagi in Europa orientale e nei Balcani, dove i tassi di vaccinazione restano tra i più bassi del continente, con picchi del 30%in Romania e Bulgaria. La Croazia, con 6.932 nuovi casi in 24 ore, annuncia il ritorno di limitazioni per eventi pubblici e una spinta sul green pass. Anche l’Islanda si unisce all’inasprimento delle misure.
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