Politica

Decisione storica in Argentina, ora l’aborto è legale

Nel paese Sudamericano il Senato ha legalizzato l’aborto fino alla 14esima settimana di gravidanza. Il Papa: “Ogni scartato è figlio di Dio”

L’interruzione di gravidanza ora è legale in Argentina. Il Senato ha approvato il disegno di legge, dopo il via libera alla Camera, con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto. Gli attivisti hanno accolto con gioia la notizia, dopo un lungo sit in davanti al Palazzo del Congresso. L’Argentina diventa così il quarto paese sudamericano a legalizzare l’aborto, dopo Guyana, Guyana Francese e Uruguay.

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Il disegno di legge ha avuto il supporto dal Presidente Argentino Alberto Fernandez che twitta: “Oggi siamo una società migliore che amplia i diritti delle donne e garantisce la salute pubblica“. Dal 1983 sono più di 3000 le donne argentine morte a causa delle complicanze da aborti clandestini. Ora le donne argentine che presenteranno la richiesta potranno abortire entro le prime 14 settimane di gravidanza.

La situazione difficile dell’America Latina

Oltre ai paesi già citati, l’aborto è legale anche a Cuba, nello Stato messicano di Oaxaca e nella capitale Città del Messico. Ma nel resto dell’America Latina è illegale, oppure consentito solo in alcuni casi come lo stupro o il rischio di morte per la madre. In alcuni Stati, come El Salvador e la Repubblica Dominicana sono vietati in ogni caso. “#BuoneNotizie#Argentina Il Senato ha approvato la legge che legalizza l’aborto. Una vittoria storica per i diritti delle donne argentinetwitta Amnesty Italia, plaudendo alla storica decisione del paese sudamericano.

Diametralmente opposta la reazione del mondo cattolico: “Il Figlio di Dio è nato scartato per dirci che ogni scartato è figlio di Dio. È venuto al mondo come viene al mondo un bimbo, debole e fragile, perché noi possiamo accogliere con tenerezza le nostre fragilitàscrive Papa Francesco. Ma neppure la versione ecumenica dell’evergreen “Ogni scarrafone è bello a mamma soja” può negare il fatto che quello argentino è senza alcun dubbio un netto passo avanti verso i diritti civili e delle donne, in un continente dove ancora oggi in molti paesi l’aborto è illegale e la sua pratica può costare la prigione. Ma non bisogna andare troppo lontano per trovare realtà simili: nel Vecchio Continente ci sono paesi come la Polonia che hanno proibito l’aborto anche in caso di malformazioni del feto.

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Luigi Rescigno

Classe '90 e scienziato ambientale. Ho conseguito la laurea magistrale in Scienze Ambientali presso l'Università degli Studi di Salerno. Collaboratore di "A2C - Consulenza Tecnica Specialistica" e appassionato - fra le varie cose - di politica, ambiente, scienza, tecnologia, società, cultura. "L'ambiente è tutto ciò che ci circonda."

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