Il decreto Salvini sulla sicurezza ha già sollevato diverse obiezioni in merito al rispetto dei diritti umani e dei trattati internazionali, così come dubbi sulla legittimità costituzionale delle norme in esso contenute.
Nei giorni scorsi, diversi sindaci hanno annunciato che non applicheranno il decreto per rispetto ai valori costituzionali. È il caso, ad esempio, di Leoluca Orlando a Palermo e di Luigi De Magistris a Napoli, ma il fronte si è ormai allargato e coinvolge anche Parma, Firenze, Milano.
Salvini oggi ha dichiarato, in un tweet, che i sindaci coinvolti sono tutti di amministrazioni di cento sinistra e che intendono usare il livello locale per uno scontro con il governo. In realtà, Napoli e Parma non hanno sindaci in forze al PD, e lo stesso Beppe Sala, a Milano, è difficilmente integrabile nella figura di uomo di partito.
Come è ovvio, il Ministro ha annunciato che chi non applicherà il decreto ne risponderà di fronte alla legge, e sui social ha esclamato che per alcuni sindaci “la pacchia è finita!”.
Tuttavia, la vicenda non sembra si concluderà facilmente, tanto più che il presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, il sindaco di Bari Antonio Decaro, ha chiesto un tavolo con il Ministro.
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Nel rispetto della presunzione di innocenza e fermo restando che eventuali giudizi diresponsabilità potranno conseguire…