Di Maio si dimette: chi sarà il successore dell’ormai ex leader?

In maniera inattesa, Luigi Di Maio si è dimesso dal ruolo di capo politico del Movimento 5 Stelle. Ora nel partito si apre la caccia al suo successore

Un vero e proprio terremoto, che alla vigilia delle elezioni in Emilia-Romagna, rischia di far collassare completamente la figura governativa. Questa mattina, il reggente del Movimento 5 Stelle e capo politico Luigi Di Maio ha ufficialmente formalizzato le sue dimissioni. Colpa, quasi sicuramente, di un partito che ultimamente è stato letteralmente ingoiato dai suoi partner di Governo. Infatti, non solo la Lega ha sfruttato la figura del Movimento 5 Stelle per crescere e diventare il primo partito in Italia nei sondaggi.

Anche il centrosinistra ha sfruttato la situazione, superando un travagliato momento e riuscendo a riemergere come seconda realtà della politica italiana. Insomma, se da un punto di vista Di Maio aveva contribuito a far nascere una nuova figura all’interno di un panorama politico “ingolfato“, lo stesso è poi stato l’artefice della sua caduta. “The Rise And The Fall“, si direbbe in inglese. Cosa ha lasciato l’ormai ex capo politico del partito fondato da Beppe Grillo? Una vera e propria polveriera, stando alle ultime notizie. Perché in realtà assistiamo ad un partito che è stato completamente snaturato, in favore dell’allegoria politica.

Forse, di questo, Beppe Grillo se n’era accorto ormai da tempo. Ma aveva indugiato ad agire, sebbene avesse comunque data la sua opinione contraria in merito a molte scelte operate dall’ex capo politico. Il risultato è stato la completa auto-distruzione di un partito che solo un anno e mezzo fa faceva segnare il 32,8%.

Ma ora c’è un’altra evenienza incresciosa da affrontare: quella del successore dell’ormai ex capo politico del Movimento 5 Stelle. Le alternative sicuramente ci sono, ma qual è la più giusta?

Chi sarà il successore?

I pentastellati, ora, devono ripartire daccapo. Luigi Di Maio si è ufficialmente dimesso, e il compito di trovare il suo successore è tutt’altro che facile. Ad ora, il candidato più papabile per sostituire il ministro degli Esteri è senza dubbio Vito Crimi. Il viceministro degli Interni sarà quasi certamente l’erede dell’ormai ex capo politico del Movimento 5 Stelle. I perché della scelta sarebbero molteplici.

Innanzitutto, si tratta di uno degli esponenti più longevi del Movimento 5 Stelle, tra i più anziani nel Consiglio e tra i meno mediatici, ma più attivi dello stesso partito. Inoltre, Vito Crimi avrebbe quasi sicuramente il pieno appoggio di Beppe Grillo, dato che si tratta di un pentastellato “della prima ora”, da lui già scelto e selezionato. Sicuramente, dunque, Crimi ha dalla sua parte un’ottima fetta di partito, che conta soprattutto i più “vecchi” del Movimento (tra cui vi è anche il presidente Giuseppe Conte).

I più lo ricordano soprattutto per la polemica con Radio Radicale, contro cui si accanisce e prova a negare i fondi provenienti dall’Editoria. Peccato che resti solo una chimera: il sottosegretario non viene infatti seguito da quasi nessuno del Movimento. Ora, però, saranno gli esponenti del Movimento a doverlo seguire in maniera quasi forzata. Anche perché, a questo punto, c’è in gioco il futuro intero del partito.

Dunque, Luigi Di Maio ha un erede? Ad occhio, potremmo dire di sì, anche perché Crimi paradossalmente ispira molto più rigore e maggior fiducia dal punto di vista istituzionale. Attenti, però. Perché l’operazione di salvataggio, soprattutto alla vigilia del sempre più probabile tracollo delle elezioni in Emilia-Romagna, parte già in salita. E il nuovo reggente sarà chiamato alla prima difficile prova da superare: reggere l’urto dell’inevitabile sconfitta.