Nuovi aggiornamenti su uno dei casi scientifici più belli e suggestivi riguardanti il pianeta Terra. Sessantasei milioni di anni fa, l’estinzione del 75% della vita sul pianeta fu causata dall’impatto con un asteroide di 12 chilometri di diametro. A confermarlo, anche se si può considerare un fatto già noto, è una ricerca condotta dall’Università del Texas e pubblicata sulla rivista PNAS. L’evento avrebbe provocato incendi a oltre 900 miglia di distanza, oltre a scatenare uno tsunami devastante. A riferire della scoperta è stata la CNN.
“Molti dinosauri sarebbero morti quel giorno, ma altri potrebbero essere morti per la caduta atmosferica che ne è seguita. Gli scienziati pensano che la Terra si sia raffreddata drammaticamente dopo che lo zolfo è stato rilasciato nell’atmosfera, bloccando il sole e uccidendo la vita.” ha dichiarato, tramite un comunicato, la stessa CNN.
La nuova ricerca si basa su rocce raccolte nel 2016 dal sito di impatto di Chicxulub, al largo della costa della penisola dello Yucatan in Messico. Sulla delimitazione marina, infatti, sono state trovate tracce di zolfo tali da far stimare che, in tutto, l’impatto abbia rilasciato 325 miliardi di tonnellate del materiale. Si tratta di quattro ordini di grandezza superiori alla quantità rilasciata dall’eruzione di Krakatoa nel 1883.
Quest’ultima causò un calo della temperatura media di 16 gradi per cinque anni, o, più vicino a noi, l’equivalente di 10 miliardi di bombe come quella di Hiroshima. Un effetto a dir poco devastante, per una scoperta a dir poco clamorosa.
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