25 Ottobre 2018 - 11:27

Dj Fabo, la Consulta dà un ultimatum al Parlamento

Dj Fabo

Il caso di Dj Fabo ha riaperto in Italia il dibattito sul suicidio assistito. Prendendo atto del vuoto normativo, la Corte Costituzionale chiede al Parlamento di legiferare

Un anno fa il caso di Dj Fabo ha scosso e diviso l’opinione pubblica: colui che lo aveva accompagnato in Svizzera per mettere fine legalmente alla sua vita, Marco Cappato, era stato inizialmente giudicato colpevole di istigazione al suicidio (come previsto dall’articolo 580 del codice penale approvato in epoca fascista), ma ora la Corte Costituzionale rigetta la decisione e passa la palla al Parlamento italiano, chiamato a colmare il vuoto legislativo sul tema dell’eutanasia legale, che non è la prima volta che viene dibattuto, entro il 24 Ottobre 2019.

La parola al Parlamento

Entusiasta Marco Cappato che, per bocca dell’Associazione Luca Coscioni, constata come finalmente i tempi siano maturi per discutere una proposta di legge di iniziativa popolare che è un ulteriore e decisivo passo per il diritto all’autodeterminazione.

La stessa felicità, quella di chi vede finalmente le sue ragioni ascoltate, è condivisa da Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo che gli è stata accanto nei momenti più dolorosi: “Io sono una cittadina comune”, ha detto, “e i miei tempi sono diversi da quelli della politica. Ma spero che finalmente i partiti smuovano il dibattito”.

Immediata la risposta delle forze politiche: il Presidente della Camera Roberto Fico, per esempio, riconosce la necessità di aprire un dibattito e di legiferare su un tema così delicato ed importante come quello del suicidio assistito.