Musica

Dove sta zazà: testo e significato del brano di Gabriella Ferri

“Dove sta zazà” è un brano che risale al 1944 ma che raggiunse la popolarità soltanto nel 1971 grazie a Gabriella Ferri. Ecco il testo

Durante la seconda puntata dei Live Show di X Factor, Vale LP interpreterà un brano scritto nel 1944 da Raffaele Cutolo e Giuseppe Cioffi. “Dove sta zazà“, è stato interpretato nel corso degli anni da tantissimi interpreti della musica italiana tra cui anche Nilla Pizzi e Claudio Villa ma, a ridare popolarità a questo brano, fu Gabriella Ferri, che reinterpretò il brano nel 1971.

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Inoltre, non tutti sanno che nel 1973 andò in onda, per quattro settimane in prima serata su Rai1, un programma che prendeva spunto proprio dalla canzone. Tale canzone veniva proposta in una sorta di “videoclip” girato da Gabriella Ferri e Antonello Falqui.

Significato

Il narratore del brano è Isaia che racconta la misteriosa scomparsa di una donna di nome Zazà nel bel mezzo della festa di San Gennaro. La ricerca è proseguita senza alcun esito e, rassegnato, se ne va. Torna l’anno successivo per cercare di ritrovarla a tutti i costi. “Chi ha truvato a Zazá, ca mm”a purtasse a me. Se non troverò lei, ch’è tanto bella, m’accontenterò ‘e trová ‘a sorella” canta il protagonista del racconto che dichiara che se non troverà Zazà si accontenterà di sposare la sorella.

Testo

Era la festa di San Gennaro,
Quanta folla per la via…
Con Zazá, compagna mia,
Me ne andai a passeggiá.

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C’era la banda di Pignataro
Che suonava il “Parsifallo”
E il maestro, sul piedistallo,
Ci faceva deliziá…

Nel momento culminante
Del finale travolgente,
‘Mmiez’a tutta chella gente,
Se fumarono a Zazá!

Rit. Uh, Madonna mia…
Come fa,
Senza Isaia?…
Pare, pare,
Che t’ho perduta, ahimé!
Chi ha truvato a Zazá

Ca mm”a purtasse a me…
Jámmola a truvá…
Sù, facciamo presto.
Jámmola a incontrá
Con la banda in testa…

Tuttuquante aîmm”a strillá:
Isaia sta ccá!
Isaia sta ccá!
Isaia sta ccá!

Comm’aggi ‘a fá pe’ te truvá?!
I’, senza te, nun pozzo stá…

Era la festa di San Gennaro,
L’anno appresso cante e suone…
Bancarelle e prucessione…
Chi se po’ dimenticá!?

C’era la banda di Pignataro,
Centinaia di bancarelle
Di torrone e di nocelle
Che facevano ‘ncantá.

Come allora quel viavai,
Ritornò per quella via…
Ritornò pure Isaia

Rit.

Se non troverò
Lei, ch’è tanto bella,
Mm’accontenterò
‘E trová ‘a sorella…
T’amerò,
T’amerò,
T’amerò,
Pure a lei glielo dirò
Che t’amerò:
T’amerò, Zazá! x3)


Lucia Romaniello

Intuitiva, tenace, energica e sincera. Ho conseguito la laurea in "Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo" presso l'Università degli Studi di Salerno e sono una giornalista pubblicista. Amo profondamente la musica perché, come direbbe un grande Maestro, ci insegna la cosa più importante: ascoltare.

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