Draghi a Bruxelles: “Fiducioso in accordo Italia-UE”
Il Presidente della BCE, ieri al Parlamento Europeo a Bruxelles, ha detto di essere ottimista in merito a un accordo sulla manovra finanziaria tra Italia e Unione Europea
Nei giorni scorsi, da diverse aree del governo italiano sono arrivate rassicurazioni in merito alla manovra finanziaria. Seppur timide e per il momento non definitive, le rassicurazioni hanno avuto la funzione di produrre un calo dello Spread tra i Buoni del Tesoro Pubblico italiano (BTP) e i Bund tedeschi.
Ieri, Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, in visita al Parlamento Europeo, ha riferito su vari punti presso la commissione ECON (Affari Economici). Tra questi, anche la situazione italiana in riferimento allo stato di salute della moneta unica. “L’area euro area può essere esposta a rischi che originano da politiche domestiche insostenibili che portano a debiti troppo alti, vulnerabilità del settore finanziario e mancanza di competitività”. Questi rischi “possono contagiare Paesi con fragilità simili o forti legami con quelli dove il rischio è originato”, ha detto ancora Draghi, convinto che “politiche insostenibili conducono alla fine ad aggiustamenti socialmente dolorosi e finanziariamente costosi che possono minare la coesione dell’Unione monetaria“.
Tuttavia, Draghi è apparso fiducioso in merito agli sviluppi della situazione italiana: “sono sempre stato fiducioso che un accordo può essere raggiunto. Ho detto molte volte che i Paesi ad alto debito devono abbassarlo, perché riducendolo si rafforzano. Ma non aggiungo altro“, ha detto Draghi agli eurodeputati.
Quella che inizia oggi sarà una settimana importante per la BCE, dato che si avvicina la data della decisione sul programma di acquisti di titoli (Qe) prevista il 13 dicembre. L’audizione di Draghi si tiene in un momento in cui si moltiplicano i segnali di rallentamento dell’economia continentale, e nella riunione di dicembre la Bce fornirà i suoi dati aggiornati su crescita e inflazione. E’ sempre più probabile il varo di un nuovo programma di finanziamento a medio lungo termine (Tltro) che possa magari sostituire gradualmente quelli in scadenza e sostenere il comparto bancario. Una misura molto utile specie per gli istituti italiani alle prese con l’impennata dello spread.
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