Riparte oggi alla Camera l’esame del cosiddetto decreto-elezioni: il Governo punta ad aprire le urne il prossimo 20 Settembre, per l’election day più denso della storia repubblicana.
Si dovrebbe infatti votare per le Regionali ( in Puglia, Campania, Liguria, Veneto, Marche e Toscana), per le amministrative di oltre mille Comuni, ed infine dovrebbe espletarsi il referendum che punta al taglio di 345 parlamentari, che doveva porsi in essere già lo scorso 29 Marzo.
Mentre la maggioranza appare intenzionata a blindare il 20 Settembre 2020 come election day, si avvertono ancora gli strascichi della discussione tra lo Stato e le Regioni su questo punto cruciale: le Regioni, infatti, avrebbero preferito votare o il 6 o il 13 Settembre mentre l’opposizione voleva arrivare alle urne il 27 Settembre, ormai assodata l’impossibilità di votare già a Luglio come pure da più parti si ventilava.
Alla fine la maggioranza è rimasta sulle proprie posizioni, ed oggi alla Camera proporrà come election day il 20 Settembre 2020, data definita “baricentrica” dal deputato democratico Stefano Ceccanti.
Nel frattempo, il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricordato oggi il cinquantesimo anniversario di istituzione delle Regioni, lanciandosi in un appello all’unità per il bene comune dello Stato:
“Non vincerà, da solo, un territorio contro l’altro, non prevarrà un’istituzione a scapito di un’altra, ma solo la Repubblica”.
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Nel rispetto della presunzione di innocenza e fermo restando che eventuali giudizi diresponsabilità potranno conseguire…