25 Settembre 2022 - 13:21

Elezioni politiche 2022: come si vota? Guida per non commettere errori

Il 25 settembre è finalmente arrivato. Gli italiani sono chiamati alle urne, eppure regna ancora incertezza sull'attuale sistema di voto. Guida pratica e veloce su come funziona la sceda elettorale

Elezioni

E’ arrivato il giorno tanto atteso e temuto: oggi 25 settembre, tutti gli italiani aventi diretto di voto sono chiamati a votare per eleggere la nuova composizione del Parlamento Italiano. Nel corso delle ultime settimane si è assistita a una corsa furiosa da parte degli esponenti politici in una campagna elettorale rapida, inusuale, soprattutto considerando che si è svolta in periodo estivo, e a dir poco disastrosa, con una comunicazione da parte dei partiti che si è rivelato – senza ulteriori mezzi termini- fallimentare.

Nonostante il clima di sconforto generale, l’intera popolazione è chiamata oggi a esprimere una preferenza, cercando di optare per il partito politico che meglio si allinea con i propri ideali e valori.

Clicca qui per una guida ai diversi programmi dei partiti politici.

IL ROSATELLUM

In tutto questo mare magnum, grande confusione si è creata intorno all’attuale sistema di voto: il Rosatellum, chiamata così in onore di Ettore Rosato che la propose.

Considerando la riforma al taglio dei parlamentari, con il Rosatellum verranno assegnati 200 seggi al Senato e 400 seggi alla Camera dei deputati. Si tratta di una legge elettorale mista di tipo sia maggioritario che proporzionale.

Nel primo caso, quello maggioritario, ogni partito o coalizione presenta un solo candidato e vince colui che riceve il maggior numero di voti. Mentre per quanto riguarda il sistema proporzionale, invece, nei collegi plurinominali ogni partito presenta una lista bloccata, dove non si potrà esprimere preferenze sui candidati proposti. Essendo una modalità di tipo proporzionale, i seggi verranno poi distribuiti in maniera proporzionale a seconda dei voti raccolti.

Così facendo, sia alla Camera che al Senato con il metodo di tipo maggioritario verranno assegnati il 37% dei seggi, mentre con quello proporzionale il 61%. Il restante 2% è per il voto degli italiani residenti all’estero. Ma non tutti i partiti potranno godere dell’assegnazione dei seggi. Per farlo è necessario superare delle soglie di sbarramento: ogni partito deve raccogliere almeno il 3% di voti su base nazionale, mentre tale soglia si alza con le coalizioni raggiungendo invece il 10%, che nel caso in cui uno dei partiti della coalizione non raggiunge l’1%, allora i voti non verranno presi in considerazione.

GUIDA AL FUNZIONAMENTO DELLA SCHEDA ELETTORALE

Ma quando oggi ci recheremo al seggio per votare, come sarà fatta la scheda elettorale? In che modo dovremmo esprimere la nostra preferenza? Abbiamo alcune opzioni.

Nelle immagini sottostanti sono presenti i due fac-simile della scheda per la Camera e per quella del Senato. Nell’ultimo caso, ricordiamo non sarà più necessario aver compiuto 25 anni per votare al Senato, visto che la soglia si è abbassato per i 18 anni, come già avveniva per la Camera

Quindi, com’è possibile vedere, la scheda elettorale è suddivisa in diversi riquadri di un singolo partito o un’intera coalizione. Nella parte in alto ( ovvero il nome e cognome che è riportato in alto ad ogni riquadro e sopra ogni simbolo dei partiti) viene indicato il nome del candidato per il collegio uninominale, mentre nei singoli rettangoli viene riportato il simbolo dei diversi partiti politici e con accanto i nomi della lista bloccata..

Sul sito del Ministro dell’Interno è possibile vedere i nomi per i candidati dei collegi plurinominali, seppur -come già è stato detto- non si potrà esprimere una preferenza su di essi.

A questo punto abbiamo tre opzioni:

  1. Sbarrare il nome del candidato uninominale, e di conseguenza il voto si estenderà anche a tutti i partiti che supportano tale candidato.
  2. E’ possibile mettere una croce sul simbolo del partito e NON sui nomi della lista (pena l’annullamento della scheda) e, in questo caso, si esprimerà sostegno anche per il candidato del collegio uninominale.
  3. La scheda viene ritenuta comunque valida anche se si mette una croce sia sul nome del candidato per l’uninominale sia su un simbolo di un partito politico.

Nota: NON è ammesso il voto disgiunto, ovvero non è possibile esprimere una preferenza per un candidato all’uninominale e, allo stesso tempo, un partito politico non presente nella sua lista. Bisogna votare sia il candidato che il partito presenti nello stesso riquadro.