28 Aprile 2016 - 17:08

Elezioni Roma: Alfio Marchini, il candidato che piace a tutti

elezioni

Le elezioni di Roma portano ad emergere le nuove strategie di centro-destra e centro-sinistra. Berlusconi scarica Bertolaso ed appoggia Marchini creando ulteriori dissapori a “destra”e “ingolosendo” il Pd su un eventuale ballottaggio

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Quando si parla del sistema politico romano, inevitabilmente il pensiero vola verso la “grande” ed organizzata società pre e post imperiale.

Il rex, il Senato ed il popolo erano delle figure cardine nella gestione del futuro colosso imperiale e le loro funzioni erano talmente definite da far considerare quel sistema vicina alla “perfezione” gestionale.

Correndo avanti nei secoli, la città di Roma si è trasformata e modellata in base alle diverse epoche fino ad arrivare ai giorni nostri.

A meno di un mese e mezzo dalle elezioni amministrative, la città eterna si trova di fronte all’ennesimo stravolgimento nella corsa a primo cittadino e questa volta le cose potrebbero veramente cambiare.

elezioni comunali

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Infatti, il “tanto amato” Bertolaso è stato definitivamente “messo in panchina” da Silvio Berlusconi, grazie anche ai pessimi risultati prospettati dai sondaggi, che ha totalmente virato verso un candidato totalmente diverso: Alfio Marchini.

Questo cambio di strategia del “leader” del centro-destra è riuscito, in pochi istanti, a cambiare repentinamente le carte in tavola per le elezioni comunali (date, praticamente, come uno scontro a due fra Giachetti, Pd, e Raggi, M5S) e a rendere la vita più dura ad entrambi gli schieramenti.

Per quanto riguarda il centro-destra la battaglia è divenuta ancora più aspra: da un lato il duo Salvini – Meloni (con l’ultima candidata alla poltrona di Sindaco della Capitale) tende ad infiammare lo scontro nella “coalizione” (nata e morta nel giro di tre mesi) facendo leva sulla mancanza di convergenza di intenti tra “loro” e Fi (che in tutti i modi sta cercando di imporre un proprio candidato), dall’altra l’ex Premier tenta in tutti i modi di riappropriarsi di un protagonismo politico (fondato sulla sua persona) finito fuori moda con l’avvento del suo alter-ego (Matteo Renzi).

Dalla parte opposta, invece, il discorso diventa più complicato: Giachetti è il candidato ufficiale del Pd per Roma ma, come ben sanno i vertici locali e nazionali, la figura di Marchini (vicino allo stesso Pd fin dalle scorse elezioni, dove tentò la candidatura alle primarie per poi presentarsi con una lista civica) potrebbe “eclissare” definitivamente il già scarso appeal del deputato romano.

Da questo punto di vista, il rischio di ricreare le condizioni del “Nazareno 1.0” è altissimo, in quanto, i “democrats” locali, per evitare la “definitiva caduta”, preferirebbero, in caso di ballottaggio (e non solo), appoggiare l’imprenditore ed eventualmente porre le basi per una collaborazione futura.

Le elezioni per comune di Roma sono ancora distanti ma le strategie per “governare a tutti i costi” sono appena iniziate. [ads2]