“Andremo all’Eurovision e ovunque serva pur di divulgare il nostro messaggio. Canteremo sicuramente in italiano, mica siamo inglesi!”Così hanno dichiarato i vincitori di Sanremo 2018 durante la conferenza stampa post finale, svoltasi oltre le 2 del mattino che ha messo in risalto due artisti visibilmente emozionati e assorti in un clima di irrealtà. I #MetaMoro come amano definirli i frequentatori del web, si aspettavano un terzo posto e invece le stelle, il destino, la loro bravura, l’intuizione giusta di Baglioni e l’incredibile seguito di fan che li ha sostenuti al televoto, hanno voluto che fosse Non mi avete fatto niente la canzone regina di un Festival da record di ascolti. Ermal Meta e Fabrizio Moro non sono un duo e non hanno intenzione di diventarlo. E come potrebbero? La scommessa vinta di questa accoppiata ben assortita sta proprio nell’unione di due anime stilistiche profondamente diverse, comunate però da sentimenti di ribellione, di forza e di coraggio, estrinsecati sotto il nome di Non mi avete fatto niente. Eppure l’intesa raggiunta durante le cinque serate sanremesi ha restituito loro un sodalizio talmente forte da andare oltre il semplice rapporto artistico. Entrambi i cantanti hanno confessato infatti in più occasioni di aver trovato un amico grazie alla collaborazione messa in piedi. Ermal Meta e Fabrizio Moro si ritroveranno a condividere molte altre pagine insieme, la prossima porta il nome di ESC 2018 ed è una responsabilità grandissima. La competizione canora che ogni anno mette a confronto i rappresentati musicali dei paesi europei, ha una risonanza internazionale e offre un bacino di utenza dalle dimensioni inimmaginabili. Ed è proprio questo che sembra far gola ai due artisti, la possibilità di poter portare fuori dall’Italia il loro manifesto di lotta contro la paura. La missione dei #MetaMoro è dunque chiara, la propaganda di un messaggio pacifista, prima della classifica. Con Sanremo ha funzionato, questo genuino distaccamento dalla gara, aiutato soprattutto dall’espediente di Capitan Claudio di abolire i piazzamenti, ha reso gli interpreti maggiormente liberi di esprimersi. Continuando su questa linea ci auspichiamo che Ermal Meta e Fabrizio Moro comunichino al palco dell’Eurovision Song Contest le stesse emozioni che hanno trasmesso al pubblico italiano e che con un pizzico di fortuna riescano a raggiungere prima che la parte alta del podio eurovisivo, la pancia e il cuore di molte, molte persone.
Il 5 e 6 dicembre a Salerno, presso la sede di via Clark della Camera…
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