Joker, il film vincitore del Leone d’oro a Venezia, è diventato un caso negli Stati Uniti. Il tutto è iniziato con la pubblicazione, da parte di alcuni quotidiani statunitensi, di articoli in cui il film con Joaquin Phoenix veniva definito come “pericoloso”, in grado di incoraggiare il pubblico sbagliato a compiere qualsiasi tipo di violenza.
Il riferimento è alla strage del 2012 ad Aurora in Colorado. Durante una proiezione de “Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno”, il 24enne James Holmes aprì il fuoco, provocando la morte di 12 persone e almeno 70 feriti. Quel cinema ha dichiarato che non proietterà il film.
La Landmark Teatres tra le catene di distribuzione più grandi degli States ha dichiarato termite il suo CEO: “Non consentiremo costumi, face painting o maschere a dipendenti o spettatori”. La scelta della catena è significativa e probabilmente la seguiranno tutti gli altri competitor.
A difendersi dalle accuse è il regista del film, Todd Philips, che afferma: “Non realizziamo film premendo il grilletto. Non vogliamo glorificare il comportamento di Joker, abbiamo voluto semplicemente realizzare un film vero, con un budget vero e lo abbiamo voluto chiamare Joker. Questo è quello che è, non altro”.
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