Lascia da Re l’eterno“Nino” del calcio spagnolo ed europeo. Anzi imperatore, a latitudini ben distanti dai palcoscenici dove ha incantato e fatto innamorare tifosi di qualsiasi fede o colore. Ieri ha detto addio al calcio giocato l’eterno bambino di Fuenlabrada, uno dei giocatori più vincenti della storia, Fernando Torres.
Tra lacrime e scroscianti applausi, Torres ha giocato la sua ultima partita da professionista affrontando il Vissel Kobe degli amici e compagni di tante battaglie Andres Iniesta e David Villa. Un epilogo non fortunatissimo che non cancella però la straordinaria carriera di uno degli attaccanti più prolifici ed eleganti degli ultimi anni.
6-1 è stato lo score finale del match tra il suo Sagan Tosu e la compagine ospite proprio dei suoi ex compagni di nazionale: un match costellato più di abbracci e sentimento che furore agonistico.
859 gare e 295 reti dopo Fernando Torres appende le scarpette al chiodo, ma lo fa da vincitore: due europei e un mondiale con la Roja, una Champions League e una Europa League con la maglia del Chelsea.
Ma la vera vittoria della vita calcistica del Nino risponde al nome di Atletico Madrid: esordio nella Liga a 18 anni e a 19 già capitano dei Colchoneros. Poi Liverpool, Chelsea, Milan e ancora Atletico, casa sua, il tempio del Nino di Fuenlabrada.
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