All’andata dei quarti di finale di Conference League la Fiorentina di Italiano ha superato il Lech Poznan con un sonoro 4-1 in trasferta. Il ritorno a Firenze dovrebbe essere una formalità. Lo sa bene l’allenatore, che in conferenza stampa presenta la gara.
Quali sono le difficoltà psicologiche di una partita del genere?
“Non c’è nessuna differenza rispetto a Braga. Stessa identica situazione. Abbiamo un bel vantaggio ma dobbiamo iniziare con la massima attenzione. La partita in casa con lo Sporting non l’avevamo approcciata bene, abbiamo dovuto rimettere in piedi una partita che sembrava una formalità e che invece non lo era. Massima attenzione e concentrazione, dobbiamo portare a termine questo secondo tempo che è un’altra partita, un’altra storia e va approcciata nel migliore dei modi”.
Come sta la squadra?
“Non recuperiamo Amrabat. Fuori Ikoné e fuori Brekalo. Purtroppo giocando così spesso non si possono recuperare tutti i giocatori. Non li avremo a disposizione. Sono una bella perdita per noi, però ormai sappiamo come muoverci e cosa dobbiamo fare. Dobbiamo cercare, chiunque va in campo, di fare le cose per bene. Sotto l’aspetto della mentalità siamo cresciuti e tutti sanno l’importanza della partita”.
il vostro atteggiamento cambierà rispetto all’andata?
“Il nostro atteggiamento non deve cambiare, deve essere lo stesso visto in Polonia. Le difficoltà vengono a galla se non le affronti bene. In Europa l’esperienza ci dice che tutto può accadere, noi dobbiamo scendere in campo come a Poznan. Tutti concentrati e attenti. Ogni partita è una storia a sé. Il nostro atteggiamento deve essere lo stesso, poi vedremo a fine gara. L’unica certezza è che siamo in vantaggio e dobbiamo mantenerlo”.
Manderà in campo molte riserve?
“Noi abbiamo grande voglia di andare avanti. Abbiamo grande rispetto per il Lech. Non ci sono mai partite scontate. Questo vantaggio che abbiamo lo vogliamo mantenere ma per noi domani sarà una partita importante come le altre. Possiamo definire pochi come riserve in questa rosa. Tutti i ragazzi hanno avuto le loro possibilità, spesso ruotiamo, spesso le formazioni sono diverse da una partita all’altra. Poi chi più chi meno tutti hanno avuto la loro possibilità. Tutti sanno cosa vuol dire affrontare un quarto di finale. Chiunque andrà in campo sarà un titolare che penserà a portare avanti questa competizione”.
Che Fiorentina vuole vedere?
“La risposta può somigliare a quella di Cabral: non si deve mai smettere di essere affamati e di rincorrere vittorie e successi oltre che prestazioni di alto livello. Ce lo siamo detti da un bel po’, siamo una squadra che è ancora dentro a tre competizioni e che non si può permettere leggerezze mentali. Le trappole sono sempre in agguato. Quando molli qualche situazione spiacevole si ripropone. I ragazzi hanno acquisito la mentalità, mi fa piacere sentire Cabral che dice di non voler mollare mai e questo ci può permettere di togliere tante soddisfazioni”.
Pensa a cosa potrebbe succedere in caso di vittoria finale?
“Mi fa piacere ricordare quando non ero tra i professionisti perché sono stati momenti belli per il mio percorso da allenatore. Come in quegli anni, la volontà è la voglia di migliorarmi è sempre la stessa. Io nell’ultima conferenza ho ringraziato questi ragazzi perché sono loro che ti danno gli stimoli e le informazioni per cercare di migliorarti e aggiornarti, soprattutto nei momenti negativi. E’ questo mestiere che ti porta a essere mai appagato. Ogni anno c’è una sfida diversa, un lavoro nuovo. Sono contento del percorso fatto ma ho voglia di fare ancora tanta strada”.
Quali sono i meriti dello staff medico e atletico?
“Riguarda tutto. Dallo staff, alla cucina, ai camerieri. Ci si dimentica di queste persone ma è il gruppo che ti porta a toglierti delle soddisfazioni. I medici hanno grandissimo lavoro quando ci sono partite ravvicinate. Ogni giorno siamo al centro sportivo e l’apporto è totale da parte di tutti. L’egoismo di gruppo, a me piace”.
C’è la volontà di puntare all’obiettivo Conference?
“La verità è che non vogliamo in questo momento concentrarci su un solo obiettivo. Visto che siamo dentro a tutte le competizioni vogliamo dare il massimo sempre. Domani la volontà è andare in semifinale e siamo concentrati su quello. Nel momento in cui abbiamo iniziato a prendere fiducia, quando gli attaccanti hanno iniziato a fare gol, la squadra ha iniziato a volare. Le vittorie ti danno tanto, in Conference ci hanno dato un grandissimo contributo. Ci hanno dato fiducia anche per campionato e Coppa Italia”.
Le diffide peseranno nelle scelte di formazione?
“Non ne abbiamo tante di situazioni. Dodo e Milenkovic e Amrabat che non ci sarà. Non siamo in emergenza ma servirà attenzione. Dobbiamo cercare di valutare tutto, vediamo quali saranno le scelte”.
Come sta Jovic?
“Jovic non è mai stato benissimo nell’ultimo periodo. Anche nell’ultima gara non era nelle condizioni di stare al massimo. Anche lui era in grande crescita, però è una freccia che fa parte del nostro arco. Sappiamo benissimo cosa ci può dare. Oggi alla squadra ho detto che in alcuni momenti c’è chi è più in forma e chi no. Tutti devono aspettare il proprio momento. Quando arrivano le coppe lui si esalta e speriamo che possa essere così anche domani e nel proseguo”.
Il senso di gruppo che si vede in questa squadra quanto conta nei risultati che state ottenendo?
“Tutto quello che stiamo vedendo è frutto di ragazzi che hanno a cuore questo finale di stagione, hanno in testa di concludere bene e di ottenere grandi risultati. Si sta aggiungendo alla qualità che abbiamo anche il grande sacrificio e l’aiuto reciproco da parte di tutti. Questo è tutto sacrificio che può portare solamente risultati e che fa crescere la grande mentalità di una squadra che se ragiona così può diventare vincente. Quando si vede un rigorista che cede la palla ad un altro vuol dire che prima viene la squadra e poi il singolo. Se questa mentalità ci accompagna, possiamo arrivare lunghi in tutte le competizioni che è il nostro obiettivo ed è ciò che vogliamo fare”.
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