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Le foibe rappresentano una dolorosa piaga dalla storia recente. Il termine fa riferimento a grossi inghiottitoi carsici. All’interno di queste impietose fosse comuni furono gettati i corpi degli eccidi consumati nel corso del secondo dopoguerra, sul fronte orientale. Il 10 febbraio coincide con il giorno del ricordo, come stabilito dalla legge 92 del 23 marzo 2004.
Nel giorno del ricordo, la Nazione si impegna con iniziative varie ad onorare la memoria delle vittime delle foibe. Si tratta di una delle pagine più nere e controverse che va ad inserirsi nella più complessa vicenda del “confine orientale”. Non a caso in questa giornata commemorativa viene ricordato anche l’esodo di istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre. Nei massacri delle foibe migliaia sono stati anche gli italiani militari e civili a finire nelle grandi fosse carsiche, gettati senza pietà e senza che potessero ricevere giusta sepoltura.
Quello delle foibe rappresenta un vero e proprio crimine sul fronte politico e su quello umano, al quale la nostra Repubblica guarda con orrore. Il giorno del ricordo ha infatti l’obiettivo di rendere conoscibile un fenomeno storico molto spesso trascurato persino nei manuali scolastici.
Informare e indignare soprattutto l’opinione dei giovani che saranno poi i grandi del domani, è senza dubbio lo scopo primario derivante da una serie di iniziative che verranno messe in piedi nel corso della giornata. Similmente alla tragedia dei campi di concentramento, quello delle foibe rappresenta un macabro capitolo in cui la dignità umana e il rispetto dell’essere umano sono stati letteralmente soppressi. Oggi 10 febbraio, l’impegno è quello di accendere le coscienze ed illuminare chi ancora nel 2020 non dovesse conoscere il massacro delle foibe.
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