Il cosiddetto “Decreto Dignità“, approvato dal Consiglio dei Ministri a Luglio 2018 per combattere il lavoro precario, presenta anche diverse norme scommesse e gambling e in particolare sull’impossibilità di sottoscrivere nuovi contratti pubblicitari ad alcune tipologie di gioco d’azzardo.
“Mi dispiace per SkySport e TV8it, ma tutti devono rispettare il divieto di pubblicità (indiretta) del gioco d’azzardo. Le squadre estere con sponsor bet non posso passare sugli schermi italiani”. E’ quanto ha dichiarato Remigio Del Grosso, vice presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti di Agcom e membro del Comitato Media e Minori.
L’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha bocciato il blocco agli spot sul gioco d’azzardo che ha previsto il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni per contrastare il fenomeno della ludopatia, prevedendo anche una sanzione minima di cinquantamila euro.
Tale provvedimento si ripercuoterà, inevitabilmente, anche su diversi casinò online con regolare licenza governativa AAMS che saranno afflitti da questi problemi e che dovranno quindi trovare soluzioni alternative per quel che concerne il mondo dell’advertising.
Tornando al mondo del calcio, l’Agcom fa notare, inoltre, le perdite che potrebbero scaturire dai mancati guadagni, una cifra di 100 milioni di euro annui; basti pensare che nella stagione 2018-2019, nella sola Serie A, le sponsorizzazioni da parte di aziende di giochi d’azzardo sono state pari a circa 30 milioni di euro.
In Italia, La Juventus ha siglato un’importante partnership con un marchio di scommesse sportive, per offrire a milioni di fan del club in tutto il mondo scommesse più avanzate e divertenti esperienze di gioco. Saranno dunque le partite della Juventus in campo straniero oscurate in Italia? Ad esempio quelle della Champions League?
Non è solo la squadra bianconera, però, a dover fare i conti con la nuova disposizione; infatti, anche Roma e Torino hanno dovuto rinunciare alla sponsorizzazione con due brand di scommesse sportive; entrambe le società hanno dovuto rimuovere dalle maglie ufficiali e dai rispettivi siti internet il logo delle società di gambling.
Oltre al mondo del calcio sono poi coinvolte altre realtà, come il settore del gioco legale, che impiega oltre trecentomila persone. Si calcola che solo nel 2017, sono stati spesi 100 miliardi in scommesse, di cui l’80% è tornato nelle tasche degli scommettitori sotto forma di vincite.
Sull’argomento si è espresso anche l’Onorevole Alessio Butti di Fratelli d’Italia che con un’interrogazione parlamentare depositata alla Camera dei Deputati ha chiesto la proroga di un anno per il divieto di pubblicità dei giochi, visto che potrebbe provocare una perdita di gettito annua di 150 milioni, e delle perdite al sistema sportivo per 70 milioni, e a quello televisivo per 100-150 milioni.
L’Onorevole Butti, inoltre, ribadisce che sono le stesse concessioni siglate con gli operatori a imporre alle compagnie di settore l’obbligo di investire in pubblicità per distinguere il mercato legale da quello irregolare.
Insomma, una partita ancora aperta che sicuramente continuerà a generare discussioni e dibattiti, con la speranza che si arrivi a una conclusione in grado di accontentare tutte le parti in causa.
Il 5 e 6 dicembre a Salerno, presso la sede di via Clark della Camera…
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