Dopo la Striscia di Gaza, aumenta il rischio che la protesta palestinese si allarghi a Gerusalemme Est e Cisgiordania
Il numero di morti a Gaza continua a salire. Proclamati tre giorni di lutto dall’
Olp per celebrare i funerali delle molteplici vittime, tra le quali anche una
neonata.
Leila al-Ghandour, di soli 8 mesi,
è morta in seguito all’inalazione di gas lacrimogeni lanciati durante gli scontri tra le Forze dell’Ordine israeliane e i manifestanti. Secondo quanto reso noto dal ministero della Sanità palestinese, sono circa 40 mila i contestatori situati in un villaggio vicino alla barriera che separa la Striscia dai confini israeliani.
Gerusalemme, nel frattempo, nella giornata di ieri è stata blindata per l’apertura della nuova ambasciata americana spostata da
Donald Trump nella “
capitale d’Israele“, escludendo dunque, che la città sia condivisa sotto il profilo istituzionale con la parte araba.
Benjamin Netanyahu, politico israeliano, ha riferito che i soldati hanno agito in auto difesa contro Hamas: “
Tutti i Paesi hanno il dovere di difendere i propri confini.”