Screen da YT
Gianmarco Tognazzi si racconta a tutto tondo nel programma condotto da Caterina Balivo, Vieni da me.
L’attore, intervistato con il format “Una canzone per te“, ha raccontato, sotto le note di “Vengo anch’io no tu no“: “Enzo Jannacci mi salvò la vita, durante un Natale a Varese ebbi una strana crisi: mi si gonfiò il collo, stavo per soffocare e mi fece un punturone che mi salvò la vita. Avevo 4 anni e non ricordo bene”. Poi, a proposito dell’importanza musicale di Jannacci, Gianmarco ha commentato: “Lui e Gaber sono stati fin da bambino i miei riferimenti musicali”. Infine, ha dedicato il brano ad un suo “compagno di lavoro da trent’anni“, purtroppo scomparso: Bruno Armando.
A proposito di suo padre, Ugo Tognazzi, ha detto: “La sua grande dote era quella di essere un eterno bambino, quando un artista riesce sempre a tirare fuori il bambino che era in sé, continua a divertirsi facendo questo mestiere”.
Ha sottolineato, poi, che il suo sia stato un papà atipico, ma anche molto affettuoso, aggiungendo: “Era inutile chiamarlo papà, lui era abituato ad essere chiamato da tutti “Ugo”, se lo chiamavi “papà” c’era il silenzio, se lo chiamavi “Ugo” avevi la sua attenzione”.
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