17 Maggio 2022 - 12:37

Giornata internazionale contro la Transfobia: la polemica dalla Lega

il 17 maggio si festeggia la giornata internazionale contro la transfobia: una circolare scolastica a tema scatena la polemiche della Lega

Svizzera referendum omofobia Omotransfobia

Il 17 maggio si festeggia la giornata internazionale contro l’omo-lesbo-bi-transfobia, o IDAHOBIT (acronimo inglese). E’ il giorno in cui le istituzioni e la società tutta sono tenute a riflettere e organizzare iniziative per denunciare ogni atto di violenza, odio e discriminazione compiuto in nome dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere.

La data risale a ben 32 anni fa. Il 17 maggio 1990 l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rimuoveva l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie. Era il giorno in cui l’orientamento sessuale non etero non veniva più riconosciuta come una patologia o una devianza. Ma la strada da percorrere era ancora lunga, e tutta in salita.

Istituita dal Parlamento Europeo nel 2007, si festeggiata in Italia dal 2008, quando Marcella di Folco, prima donna transgender al mondo a ricoprire una carica pubblica fu ricevuta dal presidente Napolitano.

Da allora, in Italia, il presidente della Repubblica riceve i rappresentanti delle associazioni LGBTQAI+ e rilascia un discorso in cui si condanna ogni discriminazione, si ribadisce il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione e della diversità come valore che arricchisce la società. «La ferita inferta alla singola persona offende la libertà di tutti» diceva Mattarella lo scorso anno.

Da più di 30 anni le istituzioni tutte, dal Quirinale alle scuole di ogni ordine e grado, sono chiamate a promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione e prevenzione dei fenomeni di odio.

Quest’anno inoltre è stata inviata una nuova circolare, emanata dal ministero dell’Istruzione in occasione dell’evento. In occasione del 17 maggio, si invitano «i docenti e le scuole di ogni grado, nell’ambito della propria autonomia didattica ed organizzativa, a creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nell’ambito dei principi nazionali e internazionali sopra citati. Per l’alto valore dell’iniziativa, si prega di assicurare un’ampia e tempestiva diffusione della presente nota presso tutte le istituzioni scolastiche».

Non potevano mancare le polemiche ovviamente, che arrivano come un appuntamento fisso da Fratelli d’Italia e un sottosegretario della Lega hanno invitato il ministro Bianchi addirittura a ritirare la circolare emessa. L’accusa è quella di voler far rientrare il Ddl Zan dalla finestra dopo che questo è stato bocciato in Parlamento nel 2021 e di voler «spalancare le porte delle scuole all’ideologia gender».

Si teme, in sostanza, che si faccia propaganda di genere da parte di «attivisti Lgbt ideologizzati», come scrive il sottosegretario all’Istruzione della Lega, Rossano Sasso, piuttosto che dedicarsi a contrastare semplicemente ogni forma di discriminazioni.

Dal Ministero nessuna risposta. Segnale positivo, nessun adito ad inutili polemiche. Ritirare o modificare la circolare sarebbe come negare l’esistenza dell’omofobia e negare lo stesso articolo 3 della nostra Costituzione.