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Tra una portata e l’altra, lo scorso 15 Agosto leggevo sul Corriere della Sera una notizia che mi ha parecchio incuriosito: secondo una ricerca condotta dall’Università di Riverside in California, e a firma della dottoressa Megan Robbins (psicologa), passiamo circa 52 minuti di ogni nostra giornata a parlare di o a esprimere giudizi su qualcuno che è assente, in altre parole a fare gossip.
Qui non prenderemo però in esame “il chiacchiericcio” che riguarda persone a noi vicine che pure, come la ricerca dimostra, cannibalizza la maggior parte del nostro tempo trascorso in relax, ma quello che riguarda i nostri beneamati Vip e nasce il più delle volte, soprattutto in estate, sulle riviste patinate o a colpi di like su Instagram.
Ci interrogheremo dunque sul perchè oggi sembra essere diventato di vitale importanza scoprire il nome della nuova fiamma di Diletta Leotta o sapere se Lady Gaga e Bradley Cooper stanno veramente insieme o si stanno semplicemente divertendo a giocare con le aspettative ed i sogni di noi ultimi romantici.
Il primo motivo per cui ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sfogliato una rivista di gossip è presto detto, quasi banale: ci si vuole rilassare prestando l’orecchio a storie di certo poco impegnative e ben lontane dalle brutture del mondo contemporaneo a cui oggi sembriamo ormai assuefatti.
Ma l’istinto ciarliero ci aiuta anche ad esaminare il nostro rapportarci agli altri da una diversa prospettiva: quel che la Robbins afferma, e cioè che mettendo in luce i difetti degli altri si innesca automaticamente un meccanismo di autoanalisi, è tanto più vero nel caso delle vicissitudini dei Vip: sapere che anche loro sono tutt’altro che infallibili, li avvicina di più alla nostra esperienza quotidiana, li rende più umani ai nostri occhi.
In altre parole: se persino Irina Shayk è uscita indenne da una separazione con (presunto) tradimento perchè non dovresti riuscirci tu, cara amica che mi leggi dalla provincia di Reggio Calabria?
Nello stesso articolo citato all’inizio di questo contributo, si menziona anche un’altra ricerca (del Georgia Institute of Technology) secondo cui il luogo in cui si chiacchiera di più è l’ufficio. Per il settore di nostro interesse, però, non si può trascurare la forza propulsiva dei saloni di bellezza: tra un tempo di posa e un bigodino le riviste patinate conoscono infatti un grande successo non solo perchè ci offrono dei modelli a cui ispirarci (“Me li fai come la Marcuzzi?), ma anche perchè, e non è cosa da poco, altrimenti chi ti tiene le mani di fronte al parrucchiere che ti dà appuntamento e inizia a lavorarti i capelli due ore dopo?
Con l’avvento dei social “impicciarsi” nella vita dei Vip è diventato quasi più facile. E con questo si è fatta anche più ampia la funzione aggregante del gossip: è vero c’è sempre il telefono, ma prima per commentare le vicissitudini di Ridge e Brooke bisognava essere almeno nella stessa stanza, oggi basta una GIF o una citazione trash per creare il proprio personalissimo convitato di pietra che non ha barriere geografiche o di genere. Il successo di community quali Trash Italiano dovrebbe fornirne un limpido esempio.
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