Governo, la nuova proposta di Berlusconi: un esecutivo di minoranza di centrodestra
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, continua la sua battaglia e non molla un colpo. E lancia una nuova discutibile proposta: un Governo di minoranza solamente di centrodestra
La poltrona, si sa, ormai è diventata il punto cardine della nuova politica italiana. Nell’epoca della seconda Repubblica, si è assistito ad un progressivo smarrimento degli ideali politici, a favore di “inciuci” e vitalizi. E la nuova discutibile proposta di Silvio Berlusconi ne è la precisa dimostrazione.
Il leader di Forza Italia ha lanciato una nuova proposta, ovvero un esecutivo di minoranza di centrodestra. “Un governo di centrodestra di minoranza in Europa non sarebbe una novità, solo in Italia sembra una cosa strana, se fallisce il dialogo fra 5 Stelle e PD non ci sarebbe nulla di anomalo in un governo di centrodestra che va in Parlamento a chiedere il consenso o almeno l’astensione delle altre forze politiche o dei singoli parlamentari” ha dichiarato Berlusconi.
“Chi pensa di dividerci si fa delle grandi illusioni. I mercati finanziari scommettono sulla nostra alleanza. L’accordo tra M5S e dem sarebbe un grande problema per il Paese e la fine del PD. Con i democratici fin qui il tema di un’interlocuzione non s’è davvero posto, né da parte nostra né da parte loro. Per trovare i voti in Aula conto di più sul senso di responsabilità dei singoli parlamentari” ha poi concluso.
Ora, il problema che si pone è a livello puramente numerico. Bisogna ricordare, infatti, che Forza Italia non solo è la quarta forza (addirittura dietro al Partito Democratico) del Paese, ma non è nemmeno il partito di riferimento della coalizione di centrodestra (Salvini è stato incoronato leader dagli stessi elettori). Inoltre, al di là di ciò, si porrebbe lo stesso identico problema di un governo di coalizione per il centrodestra: i numeri attuali non garantirebbero la maggioranza in Parlamento, e farebbero cadere l’esecutivo in un batter d’occhio.
Dunque, stupisce ancora una volta come Berlusconi, che a livello numerico non sembra essere molto rilevante ai fini del Governo, si senta ancora un leader. Pur di non perdere lo scettro, pur di attaccarsi alla poltrona, tenta ancora un’altra carta, l’ennesima.
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