Famiglia, il Governo seppellisce il ddl Pillon
Il ddl Pillon, firmato dal senatore leghista lo scorso anno, è stato definitivamente archiviato. Lo ha confermato la neoministra Elena Bonetti su Twitter
Definitivamente archiviato. Sono stati sufficienti 130 caratteri su Twitter per mandare in soffitta il ddl Pillon. Con il decreto legislativo, il senatore leghista voleva riscrivere le norme su affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bi-genitorialità. La neo-ministra per le pari opportunità, la famiglia e le disabilità Elena Bonetti, invece, ha ufficialmente annunciato la cancellazione del provvedimento. Lo ha fatto tramite un annuncio su Twitter, dove con poche parole ha segnato la netta discontinuità con il Governo gialloverde.
“Se mi hanno lasciato nel cassetto una copia del ddl Pillon? Non mi sono informata ma per quanto mi riguarda resterà nel cassetto.” ha scritto la neo-ministra Elena Bonetti.
Un testo che già nei 15 mesi di Governo M5S-Lega aveva sollevato le contestazioni da parte di avvocati, psicologi e operatori che si occupano di famiglia e minori. Addirittura, centri anti-violenza e gruppi femministi erano scesi in piazza per stoppare l’iter del ddl in commissione Giustizia a Palazzo Madama.
Ma anche dal punto di vista politico, il decreto non era mai stato visto “di buon occhio”. Vincenzo Spadafora, nel suo ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità, aveva affermato che il testo non sarebbe mai arrivato in Aula. Tra i punti più contestati del controverso ddl Pillon c’erano la mediazione familiare obbligatoria, la parificazione del tempo trascorso con i figli e il piano genitoriale criticato per la sua rigidità. Inoltre, si cercava anche di cancellare le denunce di violenza domestica.
Un decreto “da mostri umani”, come si suol dire.
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