Giuseppe Conte è l’ultima carta che Movimento 5 Stelle e Lega hanno deciso di giocarsi. E l’incubo del ritorno al voto, per il Governo, continua a tornare in maniera insistente
Le polemiche sicuramente non fanno bene ad un ambiente già in fermento. Con
Giuseppe Conte, sembrava che la situazione fosse arrivata finalmente ad un
punto di svolta. Ma la sua figura è in bilico, e ora per il
Governo si fa dura. Dopo quasi tre mesi dall’esito elettorale, l’Italia è in una condizione politica quasi
disastrosa, senza un punto di riferimento e senza qualcuno che amministri il settore politico. Certo, l’ossatura c’è (
Movimento 5 Stelle e
Lega sono già pronti con le prime leggi), ma manca il pezzo fondamentale:
chi amministrerà il tutto? L’impressione è che, per quanto riguarda la leadership, quella di Conte potesse essere
l’ultima chance per veder nascere il Governo più travagliato della storia della Repubblica italiana. Ora che
Mattarella ha posto il
veto sul possibile nuovo premier, e che la posizione di Giuseppe Conte traballa, il possibile scenario che si designa è uno solo:
il ritorno alle urne. Il nuovo voto è un “rischio” concreto, soprattutto se si considera una cosa:
la pazienza del Presidente della Repubblica si è esaurita. Mattarella è sull’orlo di una crisi di nervi, dettata dall’incapacità da parte di Di Maio e Salvini di saper porre una soluzione. I candidati ipotizzati sono stati tutti “banditi”, in quanto si era deciso di optare per una figura istituzionale. Figura che, però, è stata ancora una volta rigettata. E probabilmente questa è stata l’ultima chance concessa da
Mattarella. Ma la domanda vera è un’altra: con una
legge elettorale strutturata in modo da non far ottenere una maggioranza politica vera e propria,
come si farà ad ottenere un vero e proprio Governo? Ci vorrebbe solo un vero e proprio plebiscito, ma gli italiani, con i voti “unilaterali” in pompa magna, non sono mai andati molto d’accordo.