Kyriakos Mitsotakis all’ora di pranzo resta in maniche di camicia alla scrivania che per anni, forse per una vita, si è preparato ad occupare. Nel suo albero genealogico è il quarto primo ministro greco, già suo padre fu il terzo. Lui è motivatissimo, carico di energia, e soprattutto cerca di essere diverso, di credere ancora nel moderatismo di destra, di fronte a quest’ascesa del populismo. Anzi, lui spera di dare una direzione completamente diversa alla nazione rispetto a ciò che sta succedendo in tutta Europa nell’ultimo periodo.
“Io sono l’anti-populista. Darò alla Grecia una direzione nuova dopo l’era della crisi. La priorità è garantire che la Grecia si lasci alle spalle la crisi e raggiunga a una crescita sostenibile e inclusiva che faccia leva sui nostri punti di forza. Vogliamo ridurre le tasse, sostenere il potere d’acquisto, rendere il Paese attraente per gli investimenti esteri e per i capitali del Paese. Vogliamo raggiungere tassi di crescita significativamente più alti di come sarebbe stato con il Governo di prima.” ha dichiarato Mitsotakis.
“Stiamo legiferando sui tagli alle tasse proprio ora. Abbiamo appena presentato un nuovo pacchetto fiscale che taglia l’aliquota sulle imprese dal 28% al 24%, i dividendi dal 10% al 5% e taglia notevolmente il carico sul settore immobiliare. Gli investitori si sono convinti che non c’è un reale rischio politico sulla Grecia e che abbiamo lasciato la crisi alle spalle. Volevo batterli, i populisti.” ha poi concluso.
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