Con un’intervista e l’anteprima del videoclip su Rolling Stone Italia, il cantautore romano Strade, presenta il suo ultimo singolo: Ho portato le parole. Come lo stesso Strade, nome d’arte di Simone Ranalli afferma, l’idea del videoclip nasce dopo un’esperienza vissuta in prima persona ad un concerto degli Oasis:
”Nelle ultime file c’era un ragazzo da solo. Se ne stava per i fatti suoi, attento a non perdersi niente del concerto. Ad un certo punto, dal nulla, ha cominciato a muoversi ad occhi chiusi e a cantare Don’t look back in anger con la lingua dei segni. Quell’immagine mi ha davvero bucato; credo di non aver mai visto nulla di più forte e comunicativo nella mia vita”
Il cantante ha raccontato come in quel periodo si sentisse ”senza spazio”, soprattutto a livello comunicativo e di come, vedere quel ragazzo che invece si prendeva il suo spazio da solo, lo abbia ispirato.
”Questa canzone è il mio modo per prendermi il mio spazio, per identificarmi e per ricordare a me stesso chi sono. È la mia carta d’identità su pentagramma”
Il singolo rispecchia perfettamente le sonorità pop italiane e inglesi che si fondono con i synth e qualche elemento di elettronica, tipico del cantautore. Il ritornello tanto dolce quanto d’impatto, rende perfettamente l’idea di quella voglia di esprimere la propria voce ed essere finalmente ascoltati.
Che ne sai quanto mi pesa
accettare i miei errori
se li metto tutti in fila
poi non ne vedo la fine
tutti pronti a giudicare
a spiegarmi com’è il mondo
sembra un grande girotondo
e io vi guardo ballare
sembra un grande girotondo
e io vi guardo ballare
E tu stammi ad ascoltare
parlo sempre sottovoce
ma ho una gran voglia di gridare
e tu grida insieme a me
e cominceremo un coro
forte ancora più del mare
forte ancora più del mare
Che ne sai tu dei miei sogni
e delle mie fantasie
che mi portano sempre via
mentre il corpo resta qua
cerco solo un posticino
dove dire le mie cose
che coi muscoli non faccio niente
ma ho portato le parole
che coi muscoli non faccio niente
ma ho portato le parole
E tu stammi ad ascoltare
parlo sempre sottovoce
ma ho una gran voglia di gridare
e tu grida insieme a me
e cominceremo un coro
forte ancora più del mare
forte ancora più del mare
E tu stammi ad ascoltare
parlo sempre sottovoce
ma ho una gran voglia di gridare
e tu grida insieme a me
e cominceremo un coro
forte ancora più del mare
forte ancora più del mare
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