Dopo l’allontanamento di Kevin Spacey dalla produzione di House of Cards, è partito il toto-nomi per la sua sostituzione. Tra i tanti, anche quello dell’amatissimo attore romano Claudio Amendola
Qualche cattivo nel suo curriculum c’è (basti pensare al
Samurai di
Suburra, il film), la somiglianza con Kevin Spacey non è poi così trascurabile, il resto sarebbe gioco facile:
Claudio Amendola potrebbe sostituire Kevin Spacey nel ruolo di Frank Underwood. Questo almeno è ciò che chiede la rete: è apparsa infatti sulla piattaforma
Change.org una
petizione che chiede a Netflix, di non chiudere per sempre la serie con al centro le vicende dell’immaginario Presidente Usa Frank Underwood, ma di farla continuare con un nuovo attore, Claudio Amendola appunto, noto al grande pubblico italiano per il ruolo di capofamiglia nella saga de
I Cesaroni. Certo, quello dalla Garbatella al Palazzo più importante d’America, sarebbe un bel salto per il nostro Claudio ma la rete ci crede, ci crede talmente tanto che
la “class action” via web ha già raggiunto mentre scriviamo, ma il numero dei firmatari è destinato senz’altro a salire, fino a raggiungere il
“quorum” dei 5.000,
2874 firme. “Good boy gone bad”: l’apprendistato da “cattivo” di Claudio Amendola
Non c’è solo il Samurai tra i cattivi che popolano il curriculum di Claudio Amendola. Dopo averlo apprezzato come regista in
Il Permesso-48 Ore fuori, presto lo vedremo tornare a recitare in
Hotel Gagarin di Simone Spada: insieme a Barbara Bobulova, Giuseppe Battiston e Luca Argentero, Amendola fa parte di
una troupe cinematografica che va in Armenia a girare un film solo per intascare i soldi pubblici. Ma al male si può anche resistere come Claudio ci ha mostrato in
Noi e la Giulia (2015) di Edoardo Leo. L’attore è qui a capo di un
avamposto di resistenza alla mafia, che trova un suo interessante corrispettivo fisico in un rustico agriturismo di campagna.