Il domani che ci attende: sguardo sul prossimo futuro

Il 4 maggio, alla fine della quarantena, come sarà cambiato il nostro modo di vivere

Domani: tra paura, voglia e necessità di ripartire, tanti sono ancora gli interrogativi verso il raggiungimento di una nuova normalità. La nostra vita sarà diversa ancora per molto tempo, ed in qualche modo profondamente segnata per sempre da questo periodo difficile. Tutte le nostre certezze e abitudini si sgretoleranno nell’impatto con la realtà. Una realtà che fuori dalla porta di casa è comunque sempre rimasta lì ad attenderci.

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Alla fine ognuno tirerà le somme, farà un bilancio di questi giorni. Eppure è il domani ad arrivare prepotente, un domani in cui le strade andranno ripopolate, rivissute, non più alla stessa maniera. Ci guarderemo, forse non riconoscendoci. I nostri sorrisi, le nostre emozioni saranno nascoste dalla fredda staticità di una mascherina. Le cose non comunicabili a parole saranno espresse dagli sguardi, dagli occhi.

Spaventati, spaesati e diffidenti. Saremo protagonisti di una storia personale e collettiva radicalmente mutata. La domanda senza risposta è solo una: quanto durerà? Per quanto tempo andremo avanti pensando che un abbraccio possa farci più male che bene?

Navigheremo in acque inesplorate attraversate da un pensiero costante di incertezza. Se qualcosa di buono nascerà, tutto dipenderà dalla nostra capacità di essere comunità. Dalla nostra determinazione a mettere da parte l’egoismo per dare spazio alla generosità. Una solitudine collettiva, in fondo, non è vera solitudine. Ed un ritorno ad una nuova normalità potrà essere una possibilità concreta ed inedita per meditare sulle nostre vere priorità.

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Comunque andrà il domani, oggi abbiamo capito che tutto ci può esser portato via. Tutto può sparire in una nuvola di fumo. Non saremo mai padroni del tempo e degli eventi. Nella sofferenza di questi giorni abbiamo assistito alla rinascita dell’ambiente. Mari e cieli cristallini, cervi per le strade nei paesi di montagna e delfini nei porti delle città. Mai messaggio più potente la natura ci ha dato. In poco tempo ci ha fatto capire che la vita non ha padroni.

Storicamente sappiamo che l’uomo ha sempre ripetuto i suoi errori seppur in forme e circostanze diverse. La speranza è quella di apprendere, almeno stavolta, che la prepotenza non conduce a nessun prosperoso domani.

Attilio Senatore

Studente di Giurisprudenza presso l'università degli Studi di Salerno e autore di una raccolta di poesie dal titolo "Non è tardi per sognare".

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