Un aumento che copre tantissimi prodotti di prima fascia. L’aumento Istat dell’inflazione diventa un fattore quasi elitario, racconta la storia del Paese tramite l’evoluzione delle abitudini di consumo degli italiani. Ogni anno, l’istituto rivede l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo e aggiorna i prezzi. Nel 2023 ci sono gli integratori alimentari, i preparati vegetariani e vegani e addirittura la visita medica sportiva.
L’Istat ha precisato: “Nel 2023, tra i prodotti a rilevazione tradizionale che rappresentano consumi consolidati, entrano nel paniere, il tonno di pescata e i rombi di allevamento (tra i pesci freschi di mare), il deambulatore (nell’ambito delle altre attrezzature ed apparecchi terapeutici), il massaggio estetico (per trattamenti di bellezza).”
Per il calcolo dell’inflazione, figurano 1.885 prodotti elementari (1.772 nel 2022), raggruppati in 1.061 prodotti, a loro volta raccolti in 423 aggregati.
Aumenta, inoltre, il peso delle divisioni. I servizi di ristorazione aumentano dell’1,9%, abitazione, acqua, elettricità e combustibili dello 0,8% e ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%). Si riduce quello di prodotti alimentari e bevande analcoliche (-1,4 punti), Servizi sanitari e spese per la salute (-0,4) e Bevande alcoliche e tabacchi (-0,4). Insomma, una situazione per nulla rosea.
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