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Come ogni anno nel periodo autunnale e invernale, l’influenza colpisce milioni di italiani e molti ricorrono al vaccino onde evitare di essere contagiati. Anche quest’anno, il Ministero della Salute, ha disposto una campagna di vaccinazione con una soglia minima del 75% di copertura, ed una auspicata del 95%. Come ampiamente spiegato in questo articolo, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha reso nata l’esatta composizione del vaccino contro i 4 virus più letali della stagione influenzale 2019.
L’obbiettivo del Ministero della Salute è quello di effettuare una copertura vaccinale al fine di prevenire gravi o fatali complicanze per i cittadini (40.000 persone ogni anno muoiono in Europa, il 90% ha più di 65 anni), ma anche per un sostanziale risparmio da parte del SSN per la cura dei degenti. Il Ministero raccomanda il vaccino influenzale a tutti coloro che per volontà o necessità desiderino evitare il contagio. In particolar modo gli over 65, specie con problemi cardiologici o respiratori cronici.
Oltre a consigliare e dispensare il vaccino contro l’influenza, ruolo fondamentale del Ministero è quello di monitorare l’andamento dell’epidemia tramite il sistema Influnet. Per fare questo si avvale dell’ausilio di una rete di medici sentinella (medici di base e pediatri di libera scelta), scelti dalla Regione. Costoro, infatti, hanno il compito di segnalare il numero di pazienti con sintomi influenzali e para-influenzali e di raccogliere campioni biologici. Con i dati raccolti. La raccolta e l’elaborazione delle segnalazioni di malattia è effettuata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che provvede all’elaborazione a livello nazionale e produce un rapporto settimanale.
Il vaccino influenzale non contiene il virus, ma delle sue forme inattive, frammentate o solo gli antigeni del virus. Quindi non è possibile contrarre l’influenza in seguito alla somministrazione. È possibile comunque ammalarsi, non a causa del vaccino, ma a seguito di un comune contagio. Sono innumerevoli, infatti, i ceppi virali in circolazione, molti dei quali possono contagiare l’uomo senza portare a gravi conseguenze.
Gli effetti indesiderati del vaccino sono di lieve entità. Si riscontrano arrossamenti o dolenzie nella zona dove è avvenuta l’inoculazione oppure un blando innalzamento della temperatura della durata di 1 o 2 giorni, circa 6/12 ore dopo il vaccino.
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