Johnson Righeira, pseudonimo di Stefano Righi è un cantautore italiano, componente del duo musicale Righeira. Scopriamo, insieme, tantissime sfumature della sua persona e della sua anima tramite un’intervista esclusiva di Zon.it organizzata e curata da Filomena Volpe.
“Sì, “Bianca Surf” è stato il mio primo singolo, il mio primo 45 giri (una volta si facevano ancora i 45 giri in vinile). Com’è nata? Io facevo in quegli anni, fine anni 70, una “fanzin punk”[…]. Poi, ad un certo punto, pensai ad un nuovo giornalino e conobbi una persona di Torino che mi disse che voleva produrre questo giornalino, questa fanzin, e che voleva inserire un disco nel primo numero. Ora, io cominciai a pensare a questa cosa e mi sentivo pronto per iniziare un’avventura musicale. Poi, però, il giornale sfumò e rimase il disco. Io pensai ad alcune canzoni, contattai delle persone che avevo conosciuto grazie alla mia “fanzin punk”, ovvero gli “Skiantos”, e quindi riuscii a fissare un appuntamento allo studio a Bologna verso la fine del 79. Vennero convocati gli “Skiantos” in studio e io feci sentire le mie canzoni che fino a quel momento non aveva mai sentito nessun e ne vennero scelte un paio: “Bianca Surf” sul Lato A e “Photoni” sul Lato B. “Bianca Surf” era il mio concetto di punk, nel senso che se il punk anglosassone di allora riportava tutto indietro, resettava la musica di allora riportandola al rock and roll delle origini, io pensai che in Italia una cosa del genere si sarebbe potuta fare con la musica degli anni 60, ovvero quando la musica leggera italiana si allontanò da quella precedente[…]. Io mi ispirai a personaggi come Peppino di Capri e Edoardo Vianiello e nacque “Bianca Surf” che era un twist. Il retro, invece, “Photoni” era già una sorta di punk rock elettronico cantato con il “vocoder” e c’erano già i germi dei futuri passi”.
“All’inizio del 1982 amici comuni parlarono di me e di Michael ai “La Bionda” e, alla fine, si organizzò un incontro. I fratelli “La Bionda” si innamorarono di noi come personaggi e noi facemmo sentire loro delle cose. Io avevo, da pochissimi giorni, registrato un demo in una cantina, aiutato da un gruppo di amici che avevano lì la sala prove. Avevo registrato il demo della prima versione di “Vamos a la Playa” e niente, passò qualche mese e durante questo tempo facemmo anche delle prove per la realizzazione di un programma televisivo che volevano produrre i fratelli “La Bionda”, ma la cosa non andò in porto. Poi, dato che ci arrivavano delle cartoline che ci esortavano a partire e a prestare il servizio militare di leva, si decise di entrare in studio e registrammo “Vamos a la Playa”. Poi io partii e, poco dopo, partì anche Michael e, a quel punto, decidemmo di diventare un duo e di prendere il nome “Righeira” dal mio cognome d’arte precedente e quindi, poi, nella primavera dell’ 83 uscì “Vamos a la Playa” e, nel giro di qualche settimana, fece un botto incredibile. Ad un certo punto diventò abbastanza drammatico essere militare perché andavamo sì, a fare le prime trasmissioni televisive ma poi, il giorno successivo, venivamo riportati alla dura realtà della caserma e questo creò un po’ di problemi. Finimmo di prestare il servizio militare e la nostra vita era cambiata senza che noi ce ne fossimo, praticamente, quasi accorti e cominciammo a saltare da un aereo all’altro e cominciò il vortice di Vamos”.
“Nel 1984 uscì “Hey Mama”. Si tratta della sigla di programma televisivo nato a Napoli sotto le stelle che vedeva anche noi in veste di presentatori con dei look deliranti. Poi, l’anno successivo si pensò di rispolverare un altro dei pezzi che io avevo portato come demo da far sentire ai fratelli “La Bionda” e venne scelta “L’estate sta finendo” che non era ancora completa[…]. Pubblicammo questo pezzo e la casa discografica era un po’ preoccupata perché si parlava di fare uscire, all’inizio dell’estate, un pezzo che parlava dell’estate che finiva e quindi c’era un po’ di preoccupazione su come avrebbe potuto recepirlo il pubblico e invece divenne un’altra clamorosa hit. Vincemmo, infatti, “Il Festival Bar” e il “Premio per l’estate”. Per via di queste cose ci chiesero di partecipare al “Festival di Sanremo”. Noi non eravamo tanto pronti, non eravamo abituati a lavorare sottopressione. Ci imposero quasi di andare a Sanremo e là fu un delirio perché, a parte l’emozione dato che era la pima volta che si tornava a cantare del vivo, avevamo visto Sanremo da casa tante volte da bambini e, in quel momento, invece toccava a noi. Fu anche molto divertente perché noi eravamo abbastanza marziani in quel contesto e devo dire che, nonostante la quindicesima posizione ( se non ricordo male), poi la canzone andò bene e arrivo nella Top 10 delle Classifiche dei 45 giri e quindi anche lì fu una bella storia”.
“Beh, “La Funzione” è un pezzo che ci hanno proposto “I Subsonica” anche a chiusura di un cerchio, nel senso che loro sono torinesi come noi, ovviamente, e hanno sempre dichiarato nelle varie interviste che tra le loro fonti d’ispirazione c’erano anche “I Righeira” per cui, a questo punto, si chiuse questo cerchio e loro ci proposero questa canzone scritta anche un po’ pensando a noi. È un pezzo molto anni 80. Noi fummo molto felici di collaborare. Soprattutto, è stato molto bello andare con loro sul palco in qualche occasione a cantare il pezzo dal vivo[…]. Probabilmente lo metterò, poi, in scaletta per dei futuri concerti. È una canzone molto divertente, è stato divertente anche il video girato nella Metropolitana di Torino con noi truccati quasi da alieni, con la faccia blu…”.
“Beh, sono stato molto onorato di essere stato invitato da Lorenzo Jovanotti a partecipare a due appuntamenti del “Jova Beach Party” della scorsa estate perché ci conosciamo da tantissimi anni. Era un po’ che non ci vedevamo. Ci siamo conosciuti quando lui doveva ancora diventare famoso, quando faceva ancora il dj al “Veleno” di Roma. Stava per uscire con “Gimme five” da lì a poco […]. Mi ha fatto davvero molto piacere, sono stato su un palco straordinario con dei musicisti straordinari e questo, ripeto, mi ha lusingato moltissimo. Poi c’è stata anche la possibilità di fare dei “bagni di folla” come da tempo non vedevo. C’erano circa 40 mila persone, più o meno. Poi sono stato presente anche ad Aosta, precisamente a Gressan. Lì c’erano circa 10 mila persone. È stato davvero bello riabbracciare Lorenzo, Saturnino e tutti i musicisti che non vedevo da un po’ di tempo. È stata una bella festa”.
“Negli ultimi due anni, a parte la sosta “Covid”, io in realtà mi sono un po’ ritirato in campagna e lì ho aperto la mia etichetta con la quale ho pubblicato anche dei remix e la versione demo originale di “Vamos a la playa” in due album in vinile anche perché nel 2021 era il quarantennale da quando la canzone è stata scritta. L’anno prossimo, invece, sarà il quarantennale da quando è uscita e ha avuto tutto il successo. Ho cominciato con un certo anticipo i festeggiamenti che spero esploderanno bene l’anno prossimo. Non so ancora bene come. Ci sono varie cose in programma ma è troppo presto per parlarne. Io, dicevo, nel frattempo ho aperto quest’etichetta. Ho comprato una piccola vigna e ho iniziato a fare il vino. È un’altra avventura che mi sta entusiasmando moltissimo. Da pochi giorni, infatti, è stato imbottigliato questo mio vino che è un bianco e che si chiama “Kutu”. Il vitigno, invece, si chiama “Erbaluce di Caluso”. Si tratta di un vitigno bianco autoctono della zona del Canavese, dove mi trovo da due anni a questa parte. Il vino è venuto molto buono, sono molto felice. Peccato che la produzione sia piccola, cercherò di ampliarla perché credo che le bottiglie andranno a ruba. Non perché sia il mio vino ma perché è proprio buono. Detto questo l’anno prossimo, molto probabilmente, ci sarà qualcosa per il festeggiamento di Vamos però preferisco non parlarne per scaramanzia”.
(con Nevruz)
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