La possibilità di investire in aziende non ancora quotate in un mercato azionario come il NYSE (New York Stock Exchange) o la Borsa di Milano è preclusa a gran parte degli investitori privati. Generalmente, le grandi banche e le istituzioni finanziarie si occupano del processo di quotazione di determinate aziende e offrono la possibilità di investire in tali aziende ad altre banche.
Al giorno d’oggi tutto questo sta cambiando grazie all’applicazione della tecnologia in ambito finanziario, cosiddetto fintech.
Un’analisi riportata su Statista mostra il numero di aziende fintech fondate tra il 2008 e la prima metà del 2018. Come si può vedere nel grafico sottostante, dopo un’iniziale crescita fino al 2014, vi è stato un forte decremento fino al 2018.
Quello che ci interessa è che le aziende che operano nel fintech danno la possibilità di investire in aziende prossime alla quotazione in borsa. Questo era impensabile fino a poco tempo fa.
Questa possibilità apre nuovi mercati per gli investitori che possono scegliere di prendere parte al processo di quotazione da una posizione privilegiata come se fossero investitori istituzionali.
Al giorno d’oggi, uno dei broker più quotati per questa caratteristica è Trade.com che attraverso il suo portale IPO Marketplace apre le porte al mondo delle aziende prossime alla quotazione. IPO è un acronimo inglese che sta per Initial Public Offering, ossia il processo di quotazione di un azienda che sta per essere quotata in borsa.
La possibilità di investire in IPO (aziende che si stanno quotando in borsa) porta con se pro e contro. In particolare, è difficile prevedere come un’azienda potrà performare dopo la quotazione.
Quando si investe nel mercato azionario, le aziende acquistano o perdono valore nell’ordine di qualche punto percentuale ogni giorno. Quando si possiede un indice, le variazioni possono essere un po’ più attenuate o più spinte relativamente al rischio dell’indice.
Nel caso di un IPO, si tratta di investire nelle ultime fasi prima della quotazione, ossia prima che l’azienda diventi pubblica. Nel caso di Trade.com, la piattaforma offre tutte le informazioni sulla società, statistiche sulle performance passate e dati necessari per prendere una decisione informata.
In breve:
Cosa sarebbe successo se tu avessi potuto investire in Tesla subito prima della sua quotazione?
Se è vero che un’immagine racconta più di mille parole, la seguente immagine potrebbe rispondere alla domanda.
Tesla Inc. (TSLA) ha fatto il suo debutto in borsa nel 2010, con un’offerta pubblica iniziale (IPO) al prezzo di $17 dollari per azione. Semplificando alcune considerazioni, se avessi investito 1.000 euro nell’IPO nel 2010 ad oggi avresti un ritorno di oltre 33 volte il valore iniziale. La società non ha annunciato frazioni o dividendi azionari. Tenendo conto di ciò, con l’attuale prezzo delle azioni (al 29 gennaio 2020) di $570 avresti guadagnato circa 33mila dollari.
Altri esempi potrebbero essere Airbnb, Impossible Foods, Lyft, Paytm, Didi e Grab.
Il caso di Tesla non è esemplificativo di tutte le aziende che si quotano. Molte perdono valore immediatamente dopo la quotazione e questo potrebbe ridurre i tuoi investimenti. A questo proposito consigliamo sempre di non investire mai di più di quello che sei disposto a perdere.
Grandi possibilità di guadagno comportano grandi rischi.
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