30 Maggio 2024 - 10:46

Italia, 1 adolescente su 10 vive in povertà: la ricerca

In Italia quasi un adolescente su dieci tra i 15 e i 16 anni vive in condizioni di grave povertà materiale. La ricerca di "Save the Children"

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Da una ricerca di “Save the Children” è emerso che in Italia quasi un adolescente su dieci tra i 15 e i 16 anni vive in condizioni di grave povertà materiale. Il 17,9% dichiara che i genitori hanno difficoltà nel sostenere le spese per cibo, vestiti e bollette e l’11,6% ammette di non poter comprare un paio di scarpe nuove anche se ne ha bisogno. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Domani (Im)possibili” di Save the Children.

Le più scoraggiate, secondo quanto emerso dalla ricerca, sono le ragazze: a prescindere dal contesto in cui crescono, infatti, hanno aspettative più alte dei coetanei sugli studi, ma bassissime sul futuro nel mondo del lavoro.

La condizione di povertà economica, infatti, grava pesantemente sulle aspettative degli adolescenti. Se le “aspirazioni” per il futuro risultano essere piuttosto uniformi tra tutti i ragazzi e le ragazze, per quanto riguarda le “aspettative” (gli obiettivi che si ritiene verosimilmente di poter raggiungere) il quadro cambia drasticamente. Più di un ragazzo su quattro afferma che non finirà la scuola e andrà a lavorare. Mentre il 67,4% teme che, se anche lavorerà, non riuscirà ad avere abbastanza risorse economiche.

“A causa di una grave ingiustizia generazionale, in Italia sono proprio i giovani i più colpiti dalla povertà. Ascoltando la voce dei ragazzi e delle ragazze, abbiamo rilevato che questa condizione incide non solo sul loro presente, ma chiude le loro aspettative per il futuro”, ha osservato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.

“È inaccettabile vedere adolescenti in condizioni di grave deprivazione economica, già consapevoli di fronte agli ostacoli da superare per trasformare le loro aspirazioni in un concreto progetto di vita. Ragazze e ragazzi che pensano di dover lasciare la scuola per andare a lavorare, temono di non potersi permettere l’università e di non ottenere domani un lavoro dignitoso. È un allarme che non deve rimanere inascoltato”, ha aggiunto Tesauro.