Oltre all’impennata nei sondaggi di Matteo Salvini, c’è anche un’altra impennata che riguarda la politica italiana. Ma non è positiva. Infatti, continua inarrestabile la salita del debito pubblico. Le stime Mazziero Research si attestano sui 2.340 miliardi a Ottobre, con crescita anche a novembre a circa 2.348 miliardi per poi scendere a dicembre tra 2.329 e 2.334 miliardi.
Tornerà a correre nel primo semestre del 2019 sino a giugno tra 2.378 e 2.410 miliardi (resta un’ampia variabilità al riguardo, non essendo ancora stato approvato il bilancio 2019). Rispetto all’inizio della crisi economico-finanziaria, il PIL italiano è ancora del 4,5% al di sotto dei livelli raggiunti a inizio 2008.
La crescita stima nel 4° trimestre un progresso dello 0,0% che porterebbe a un valore annuale pari allo 0,9% corretto per gli effetti di calendario. Troppo poco.
Il Governo mantiene una stima del PIL per quest’anno all’1,2%. Per raggiungere l’1,2%, i valori necessari sarebbero molto superiori alla crescita dei primi 3 trimestri. E, nel frattempo, il debito pubblico sale a dismisura.
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