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La Camera dei Deputati ha bocciato l’emendamento targato Partito Democratico alla legge sulle semplificazioni fiscali, che prevedeva l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti.
Dopo un rinvio a lunga discussione, la Camera si è così espressa: 253 voti contrari e solo 189 favorevoli.
Alla base della bocciatura ci sarebbero i costi della misura che, secondo la Presidente della Commissione Bilancio della Camera e Relatrice del provvedimento Carla Ruocco, toccherebbero i 212 milioni in caso di un abbassamento dell’imposta sul valore aggiunto dal 22% al 10% e i 300 milioni per un abbassamento fino al 5%.
Duro l’attacco delle opposizioni: per la Deputata del Partito Democratico Enza Bruno Bossio i Cinque Stelle hanno perso l’ennesima occasione per dimostrarsi difensori delle pari opportunità reali e non virtuali.
Non è la prima volta che il Parlamento interviene su un possibile abbassamento dell’Iva sugli assorbenti: la discussione si era già arenata questo autunno quando il vice-Ministro Laura Castelli aveva scaricato ogni responsabilità sull’Unione Europea.
Ma la Commissione Europea, interpellata dalla trasmissione Report, aveva respinto ogni accusa spiegando come la comunità non ponesse alcun veto sull’abbassamento dell’imposta sul valore aggiunto e che nessun Paese comunitario è stato mai sanzionato per questo motivo.
Intanto si moltiplicano le proteste di iniziativa popolare volte a ricordare a chi conta che il ciclo non è un lusso.
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