E’ morto ieri, all’età di 91 anni, il regista Jean-Luc Godard, ne dà notizia il quotidiano francese Liberation. Godard, anche sceneggiatore, montatore e critico cinematografico, era considerato il padre della Nouvelle Vague, e si era fatto portatore (insieme al collega Francois Truffaut) di un nuovo modo di fare e di intendere il cinema, che dagli Anni Sessanta del Novecento in poi ha influenzato una moltitudine di cineasti europei e americani.
Il cinema di Jean-Luc Godard, suoi capolavori ineludibili come “Senza Fiato” e “Il Disprezzo”, è un cinema politico: egli usa la cinepresa per criticare apertamente il consumismo e la mercificazione dei rapporti umani, anti-valori a cui chiaramente l’ideologia marxista intende porre un argine.
Film manifesto della Nouvelle Vague, che dissacra sporcandola anche la costruzione dell’immagine cinematografica (si faccia caso al montaggio sconnesso o al fatto che spesso gli attori guardino in macchina) è senz’altro Bande à part: un film che, lo dicevamo prima, ha esercitato notevoli fascino e influenza sui registi di tutto il mondo. Quentin Tarantino tra gli altri, che ha dato alla sua casa di produzione proprio il nome del film di Jean-Luc Godard con Anna Karina, in Italia noto anche come Separato Magnetico e una cui scena è citata all’interno del videoclip di “Un romantico a Milano” dei Baustelle.
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